Roma – Circa un caso su sette di reazioni allergiche potenzialmente letali sembra essere causato da alimenti che in genere non sono etichettati come potenziali allergeni sulla confezione del prodotto. A fare luce sul problema è stato un gruppo di ricercatori del del Centre Hospitalier Universitaire de Reims in Francia in uno studio pubblicato sulla rivista Clinical & Experimental Allergy. Le allergie alimentari stanno diventando sempre più comuni, ma molti elenchi ufficiali degli allergeni non vengono aggiornati da anni. Ad esempio, l’elenco obbligatorio dell’Unione Europea sull’etichettatura degli alimenti stabilisce che la presenza di 14 allergeni alimentari, come arachidi e soia, deve essere chiaramente indicata sui prodotti, ma si basa su dati del 2011. Per comprendere i fattori scatenanti meno noti, Dominique Sabouraud-Leclerc del Centre Hospitalier Universitaire de Reims in Francia e i suoi colleghi hanno analizzato 2999 casi di anafilassi indotta da alimenti (una reazione potenzialmente letale) segnalati volontariamente dai medici all’Allergy-Vigilance Network, che raccoglie dati dai paesi francofoni, tra il 2002 e il 2023. Stavano cercando specificamente allergeni alimentari emergenti, definiti come tutti gli alimenti che non figuravano nell’elenco europeo delle etichette obbligatorie, ma che erano singolarmente responsabili di almeno l’1% dei casi. Il team ha scoperto che latte di capra, latte di pecora e grano saraceno hanno scatenato rispettivamente il 2,8 e il 2,4% dei casi. Seguono piselli e lenticchie, alfa-gal – uno zucchero che può scatenare un’allergia alla carne rossa e ad altri prodotti derivati dai mammiferi – pinoli e kiwi, che hanno scatenato ciascuno tra l’1 e il 2% dei casi. Mele e prodotti dell’alveare come polline commestibile, miele e pappa reale hanno causato l’1% dei casi. Nel complesso, le allergie alimentari emergenti sono state responsabili di 413 casi segnalati, ovvero circa il 14%. In termini di gravità della reazione, il formaggio di capra e di pecora ha provocato reazioni particolarmente pericolose, soprattutto nei ragazzi, causando due decessi. Reazioni ricorrenti ed esposizioni nascoste – come in una salsa o come addensante – sono state più comune con latte e formaggi di capra o di pecora, seguiti da piselli e lenticchie, grano saraceno e pinoli. Sulla base di ciò, il team ha suggerito di aggiungere questi quattro tipi di alimenti all’elenco delle etichette di avvertenza obbligatorie in Europa, in cui si afferma che la presenza di questi ingredienti deve essere evidenziata, ad esempio, scrivendola in grassetto sulla confezione. “Il nostro obiettivo principale è proteggere i consumatori allergici e garantire loro l’accesso a informazioni chiare”, afferma Sabouraud-Leclerc. “Tutto questo fa parte di una buona assistenza al paziente: diagnosi, istruzione, kit di emergenza e saper leggere le etichette”, aggiunge. Sebbene i dati provengano principalmente da Francia, Belgio e Lussemburgo, i risultati sarebbero probabilmente applicabili ad altri Paesi, con alcune differenze di prevalenza a seconda della cucina locale, afferma Sabouraud-Leclerc. “Se riuscissimo ad aggiornare l’elenco UE, potremmo ispirare altri Paesi a seguire l’esempio, come un effetto valanga”, conclude. (30Science.com)
Valentina Arcovio
Gli allergeni alimentari meno noti sono legati a molte reazioni gravi
(20 Agosto 2025)
Valentina Arcovio