Lucrezia Parpaglioni

Nella guerra dei sessi tra i gorilla le dimensioni non fanno la differenza

(8 Agosto 2025)

Roma – Smentita la tradizionale narrazione che vede i maschi come dominanti assoluti sulle femmine tra i mammiferi. Lo rivela uno studio recente condotto dal Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology e dall’Università di Turku, riportato su Current Biology. Lo studio si è basato su oltre trent’anni di osservazioni di gorilla di montagna selvatici nel Parco nazionale impenetrabile di Bwindi, in Uganda. Le femmine di gorilla possono sopraffare i maschi anche se pesano circa la metà e sono meno forti. Infatti, le femmine vincono circa un quarto dei conflitti intersessuali analizzati, e superano uno su quattro maschi non alfa. Le femmine godono di accesso prioritario a risorse alimentari rispetto ai maschi vincitori, contraddicendo l’idea che femmine e maschi competano in modo separato per risorse diverse. Il maschio alfa potrebbe cooperare con le femmine per mantenere la dominanza sugli altri maschi non alfa, mentre i maschi non alfa sembrano a volte rinunciare alla competizione con le femmine per rimanere nel gruppo. Femmine più giovani o più anziane sono spesso in posizioni di potere rispetto a maschi adulti di diverse età, suggerendo che dimensioni corporee e forza non sono gli unici fattori determinanti nei rapporti di potere. Questi risultati sono importanti perché mostrano che nei primati, anche con forti differenze sessuali fisiche, la dinamica del potere è più complessa e sfumata rispetto a un modello patriarcale statico. Lo studio si inserisce in una crescente evidenza che le relazioni di potere tra femmine e maschi nei mammiferi sono spesso un continuum che va da forte dominanza maschile a situazioni di parità o predominanza femminile, come già dimostrato in specie come le iene maculate o i bonobo. La ricerca mette in discussione l’idea che il patriarcato umano sia un’eredità biologica diretta dal mondo dei primati, suggerendo invece che possa essere un costrutto culturale con basi più complesse. Una visione ampliata e meno stereotipata delle dinamiche di genere e potere tra primati può offrire nuovi spunti per comprendere l’evoluzione sociale e i comportamenti umani. Le femmine di gorilla, nonostante dimensioni e forza inferiori, possono esercitare un potere significativo nei confronti dei maschi, influenzando l’accesso alle risorse e le interazioni sociali. Ciò evidenzia che i rapporti di potere intersessuali nei primati — e di riflesso nelle società umane — non si basano solo su fattori fisici, ma coinvolgono strategie sociali più complesse. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.