Roma – I ricercatori dell’Università Eötvös Loránd stanno generando riprese realistiche da drone di paesaggi risalenti anche a centinaia di anni fa, grazie all’intelligenza artificiale. Con il loro metodo, presentato sulla rivista Land , gli autori mirano a introdurre un nuovo strumento che aiuta a comprendere meglio il funzionamento originale di un paesaggio e può supportare decisioni strategiche sull’attuale utilizzo del territorio, ad esempio implementando soluzioni di ritenzione idrica in aree spesso colpite dalla siccità come la Grande Pianura Ungherese.

Dalle foto scattate con i droni ai paesaggi storici: il Büs-ér nel 2023 (in alto) e come poteva apparire 250 anni fa (in basso)
Il fiume Büsér nel Medioevo. Abbiamo utilizzato il riempimento generativo per sostituire le praterie con paludi, il letto asciutto del fiume con un fiume e rimuovere i moderni canali di drenaggio e strade. ( a ) Foto originale scattata da drone nel settembre 2024; ( b ) Immagine generata dall’intelligenza artificiale.
Credito
Foto: Università Eötvös Loránd
Molti di noi si sono chiesti come potesse apparire secoli fa il paesaggio che vediamo in una fotografia moderna. Questa domanda è particolarmente intrigante se si pensa che il paesaggio è stato radicalmente trasformato dall’intervento umano nel corso degli ultimi secoli. La Grande Pianura Ungherese (Alföld) ne è un esempio perfetto: a metà del XIX secolo, i progetti di regolazione di fiumi e acque trasformarono quella che un tempo era una regione parzialmente paludosa e paludosa in terreni agricoli apparentemente sconfinati. Poiché gli ultimi anni hanno portato ricorrenti siccità – spesso legate al riscaldamento globale – sollevando interrogativi sulla sostenibilità di questo nuovo uso del suolo, una nuova ricerca introduce un modo per visualizzare le condizioni storiche generando “foto storiche da drone”.

Una situazione di inondazione alla confluenza del Tisza-Körös oggi (in alto) e come avrebbe potuto apparire prima dei lavori di controllo delle acque (in basso)
Ricostruzione della pianura alluvionale non regolamentata del fiume Hármas-Körös al momento dell’alluvione primaverile del XVIII secolo. ( a ) L’immagine cerca di trasmettere la striscia di foresta che funge da barriera per il fiume non regolamentato e il libero flusso delle acque di accrescimento. ( b ) La ricostruzione è stata eseguita con l’ausilio di una fotografia scattata da un drone nei pressi del villaggio di Öcsöd e con il suggerimento menzionato nel testo.
I ricercatori dell’Istituto di Geografia e Scienze della Terra – Gusztáv Jakab ed Enikő Magyari del Dipartimento di Geografia Ambientale e del Paesaggio, Gábor Timár del Dipartimento di Geofisica e Scienze Spaziali e Benedek Jakab di RAIZEN.Art – hanno recentemente pubblicato uno studio sulla rivista Land intitolato “Un approccio potente nella visualizzazione: creare paesaggi fotorealistici con l’intelligenza artificiale”. L’autore principale dello studio, Gusztáv Jakab , ha trascorso anni a catturare immagini con droni dei paesaggi e degli habitat sempre più aridi della Grande Pianura Ungherese. L’obiettivo del presente lavoro è stimare, utilizzando queste immagini riprese dai droni, come sarebbe apparso il paesaggio dallo stesso punto di osservazione 200-250 anni fa, se i nostri droni avessero avuto la funzione di “macchina del tempo”.
L’articolo propone un flusso di lavoro che utilizza applicazioni di intelligenza artificiale disponibili al pubblico o a basso costo (principalmente ChatGPT, Krea AI, Adobe Firefly e Lightroom CC) per generare prompt che creano tali paesaggi e delinea quello che gli autori considerano l’algoritmo ottimale per questo processo. Lo studio presta particolare attenzione agli elementi paesaggistici unici visibili nell’immagine di input che non avrebbero potuto esistere in passato (ad esempio, strade, linee elettriche) e che dovrebbero essere esclusi, così come a quelli che potrebbero valere la pena aggiungere al risultato (ad esempio, animali o specie vegetali caratteristici). Ciò solleva il punto che tali ricostruzioni visive sono più autentiche quando create da esperti che comprendono la storia del paesaggio.

Controllo con cartografia moderna. Il paesaggio generato (a) è basato sulla mappa topografica effettiva (b) .
Verifica del metodo con database moderni: ( a ) Immagine generata dall’IA di Farmos Nagy-Nádas (Ungheria centrale; zona (4) nella Figura 1 ), basata su una moderna mappa topografica ( b ); confrontata con l’immagine di Google Earth con immagine satellitare di giugno 2021 ( c ). I tipi di copertura del suolo mostrano una certa generalizzazione di medio livello, tuttavia la somiglianza è evidente.
Credito
Foto: Università Eötvös Loránd
Una seconda idea chiave dello studio è come generare questi paesaggi quando l’input non è una foto scattata da un drone moderno, ma una mappa storica del periodo in esame. La prima mappatura sistematica dell’Ungheria fu realizzata durante il regno di Giuseppe II, ma esistono anche precedenti mappe ingegneristiche locali di regioni più piccole. L’articolo presenta un esempio di questo tipo. A differenza dell’approccio basato sui droni, questo metodo consente la verifica dei fatti: applicando l’algoritmo utilizzato per le mappe antiche a una mappa moderna come punto di partenza, i risultati possono essere confrontati con le immagini scattate da un drone attuale o, come dimostrato nello studio, con le viste di Google Earth.
Quello che a prima vista può sembrare solo un “giocattolo elettronico” è in realtà un potente strumento per presentare visivamente e realisticamente il paesaggio pre-regolamentato della Grande Pianura Ungherese a un vasto pubblico, nel modo più verificabile possibile. Questo non solo ci aiuta a comprendere meglio il funzionamento originario del paesaggio, ma favorisce anche l’accettazione delle attuali strategie volte principalmente alla ritenzione idrica.(30Science.com)