Roma – Guardare un singolo video della durata di dieci minuti può aiutare i giovani a percepire se stessi in modo diverso, favorendo lo sviluppo di una mentalità di crescita. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry (JCPP), condotto dagli scienziati dell’Università dell’East Anglia. Il team, guidato da Jessica Ball, Kenny Chiu e Richard Meiser-Stedman, ha ideato un filmato della durata di dieci minuti, pensato per cambiare il modo in cui gli adolescenti vedono se stessi. Il video è stato mostrato a oltre 100 adolescenti reclutati tramite scuole, enti di beneficienza e social media. L’intervento, sostengono gli scienziati, potrebbe migliorare la salute mentale degli adolescenti, favorendo una percezione di se stessi più completa, positiva e consapevole. Questi risultati, aggiungono gli esperti, si aggiungono al corpus di evidenze secondo cui il supporto per la salute mentale online può svolgere un ruolo importante, anche se sarebbe più efficace all’interno di programmi più ampi. “I problemi di salute mentale – afferma Chiu – colpiscono un giovane su sette a livello globale. Nel Regno Unito, il 75 per cento di questi pazienti non riceve alcun supporto. Si tratta di una difficoltà davvero significativa, soprattutto perché la maggior parte dei problemi di salute mentale negli adulti si manifestano per la prima volta durante l’infanzia o l’adolescenza. Ecco perché è fondamentale promuovere il benessere emotivo positivo”. Nell’ambito dell’indagine, alla metà dei ragazzi è stato mostrato il video, mentre gli altri facevano parte del gruppo di controllo. A tutti i partecipanti è stato chiesto di segnalare i livelli di ansia, depressione, flessibilità psicologica e convinzioni sulla personalità, prima della sessione e a distanza di un mese. “Sebbene il video non abbia ridotto significativamente i sentimenti di ansia e depressione – conclude Chiu – sembrava aver cambiato il modo in cui i giovani pensavano alla propria personalità, favorendo lo sviluppo di una mentalità di crescita. Questi risultati mostrano i primi segnali promettenti nell’implementazione di un metodo economico e scalabile per supportare lo sviluppo psicologico dei ragazzi”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).