Valentina Di Paola

Con intolleranza al lattosio potresti essere più soggetto agli incubi

(2 Luglio 2025)

Roma –  Le persone con intolleranza al lattosio sono associate a una maggiore probabilità di dormire male, il che potrebbe essere correlato alla cattiva digestione, specialmente se assumono latticini. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, condotto dagli scienziati dell’Università di Montréal. Il team, guidato da Tore Nielsen, ha intervistato 1.082 studenti della MacEwan University, raccogliendo informazioni sulle abitudini alimentari, sulla quantità e la qualità del loro sonno. I risultati hanno evidenziato una correlazione tra l’intolleranza al lattosio e la frequenza di incubi. Gli scienziati ipotizzano che il mal di stomaco associato alla presenza di gas intestinale possa influenzare i sogni. “Sono emerse difficoltà anche in caso di altre allergie e intolleranze alimentari – afferma Nielsen – questi risultati suggeriscono che cambiare le abitudini a tavola delle persone con determinate sensibilità potrebbe promuovere una migliore qualità del loro sonno”. Sebbene le credenze popolari sostengano da tempo che il cibo influenzi il sonno, ci sono pochissime evidenze a favore di questa ipotesi. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno considerato anche la salute fisica e mentale dei partecipanti, nonché il loro rapporto con il cibo. Circa un terzo degli intervistati ha riferito di avere incubi regolarmente. Le donne erano associate a una probabilità più elevata di ricordare i propri sogni e di segnalare un’intolleranza o un’allergia alimentare rispetto alle controparti maschili. Circa il 40 per cento dei volontari riteneva esistesse una correlazione tra la cena e il sonno. Confrontando i report, gli autori hanno scoperto che l’intolleranza al lattosio era associata a sintomi gastrointestinali, incubi e scarsa qualità del sonno. “I brutti sogni – commenta Nielsen – erano significativamente più frequenti nelle persone intolleranti al lattosio con sintomi gastrointestinali. In effetti sappiamo che le sensazioni corporee possono influenzare la percezione onirica. Se confermeremo i nostri risultati, semplici interventi alimentari potrebbero contribuire a migliorare il sonno e la salute generale”. “Saranno necessari ulteriori approfondimenti – conclude – per identificare i meccanismi sottostanti queste dinamiche. Prenderemo in considerazioni coorti più ampie e variegate”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).