Roma – Arriva dall’Ucraina un nuovo approccio per l’identificazione dei corpi in uno scenario di mass disaster come può essere un conflitto armato. Lo testimonia lo studio presentato da esponenti e medici legali promosso dalla R.T. Weatherman Foundation – Iryna Khoroshayeva, Dmytro Holovin MD, Roman Tsyba MD e Nataliya Todorovska – al IV Congresso Inter(national) Gruppi SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni e delle Scienze Forensi e Criminalistiche) che si sta svolgendo in questi giorni a Modena. Secondo quanto riferito, si è sviluppato un nuovo approccio per ottenere immagini del pattern papillare nei casi in cui metodi tradizionali di impronte digitali sono inefficaci o inapplicabili, in particolare in presenza di cambiamenti post mortem tardivi. “Il metodo proposto – si legge nella sintesi dello studio – prevede l’uso di sostanze radiopache (non penetrabili dai raggi X, ndr) e della radiografia digitale, consentendo di ottenere immagini precise e di alta qualità delle linee papillari dei polpastrelli anche in presenza di pronunciati cambiamenti post mortem tardivi, come la mummificazione. Questa tecnica è particolarmente rilevante nel contesto di conflitti armati, disastri naturali o provocati dall’uomo con un gran numero di vittime umane, dove il numero di corpi non identificati aumenta significativamente. I nostri risultati dimostrano un’elevata efficienza, velocità e accuratezza rispetto ai metodi tradizionali di rilevamento delle impronte digital”. Il coinvolgimento dei medici ucraini in un congresso SIMLA è in linea con l’impegno espresso dalla Società Scientifica sin dall’inizio del conflitto con il messaggio lanciato dal presidente Francesco Introna sulla sinergia internazionale e sulla disponibilità dei professionisti italiani per lavorare sul fronte della “collaborazione nell’espletamento delle incombenze della medicina legale: dalla identificazione di cadaveri rinvenuti in fosse comuni, all’accertamento autoptico della causa ed epoca di morte, fino alla documentazione di crimini di guerra e alle visite medico legali su vittime di violenza”. I medici legali ucraini hanno illustrato un’innovazione dalla portata di assoluto rilievo, considerando che, seppur nella maggior parte dei casi l’identificazione viene effettuata utilizzando metodi classici, quindi tramite “l’applicazione di coloranti sulle superfici palmari delle falangi distali delle dita e il successivo trasferimento dell’immagine su un supporto di registrazione”, in caso di alterazioni post-mortem tardive, tra cui appunto i casi di mummificazione,”i metodi tradizionali diventano inefficaci o del tutto inapplicabili” a causa di “alterazioni del rilievo cutaneo, disidratazione, gravi deformazioni e indurimento dei tessuti molli delle dita rendono impossibile l’ottenimento di impronte digitali di alta qualità, complicando significativamente l’identificazione umana operativa”. “Nel contesto attuale delle operazioni militari in Ucraina – è riportato nello studio -, la questione dell’identificazione delle persone decedute è estremamente rilevante. La necessità quotidiana di stabilire l’identità dei corpi rinvenuti nelle zone di combattimento, così come dei corpi rimpatriati in Ucraina, richiede metodi che consentano l’acquisizione rapida di immagini papillari identificabili. Il metodo proposto soddisfa questi requisiti e ha significative applicazioni pratiche nell’identificazione medica forense e nelle missioni internazionali coinvolte nell’identificazione dei corp”. Diversi gli aspetti di rilievo derivati dalla nuova metodologia che, secondo i ricercatori ucraini, tramite l’archiviazione digitale dei risultati “consentirà l’automazione del processo di identificazione in futuro” con uno sviluppo che avrà “un valore immenso in caso di vittime di massa dovute a conflitti militari, disastri provocati dall’uomo o catastrofi naturali”.(30Science.com)
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Dall’Ucraina una nuova metodologia per identificare i cadaveri mummificati
(5 Giugno 2025)

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