Lucrezia Parpaglioni

Scoperto un pianeta gigante in orbita attorno a una piccola stella

(4 Giugno 2025)

Roma – La scoperta di un pianeta gigante in orbita attorno a una piccola stella mette in discussione le teorie sulla formazione dei pianeti. È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricerca internazionale guidato da Edward Bryant, borsista presso l’Università di Warwick e il Mullard Space Science Laboratory dell’UCL, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy. La ricerca descrive la scoperta di TOI-6894b, un pianeta gigante gassoso in orbita attorno a TOI-6894, una piccola nana rossa con massa pari a circa il 20% di quella solare. Questa scoperta è stata effettuata analizzando i dati del satellite TESS, Transiting Exoplanet Survey Satellite, e confermata con osservazioni dal Very Large Telescope, VLT, dell’ESO. TOI-6894b ha un raggio leggermente superiore a quello di Saturno ma una massa circa la metà, risultando così un gigante gassoso a bassa densità. La stella ospite è la più piccola mai trovata ad avere un pianeta gigante in transito. La presenza di un pianeta così massiccio attorno a una stella di massa così ridotta sfida la teoria dominante della formazione planetaria basata sull’accrescimento del nucleo. Secondo questa teoria, la formazione di giganti gassosi attorno a stelle di piccola massa è improbabile a causa della scarsità di materiale nel disco protoplanetario necessario per formare un nucleo sufficientemente grande da attrarre gas in modo incontrollato. Tuttavia, TOI-6894b suggerisce che potrebbero esistere processi alternativi o intermedi, come un accrescimento di gas senza raggiungere la massa critica del nucleo, oppure la formazione tramite frammentazione di un disco gravitazionalmente instabile. Nessuna delle due teorie attualmente spiega completamente la formazione di questo pianeta, lasciando aperta la questione della sua origine. Un aspetto particolarmente interessante di TOI-6894b è la sua atmosfera, che presenta una temperatura relativamente bassa di circa 420 Kelvin, molto inferiore a quella dei tipici giganti gassosi caldi scoperti finora. Questa caratteristica rende TOI-6894b un candidato ideale per studi atmosferici dettagliati, in particolare per rilevare la presenza di metano e ammoniaca, composti chimici rari nelle atmosfere esoplanetarie. Le osservazioni previste con il telescopio spaziale James Webb, JWST, nei prossimi 12 mesi potrebbero fornire dati cruciali per comprendere meglio la composizione atmosferica e, di conseguenza, la storia di formazione del pianeta. Gli autori sottolineano che questa scoperta ha importanti implicazioni sulla frequenza con cui piccole stelle possono ospitare pianeti giganti e rappresenta un banco di prova fondamentale per i modelli di formazione planetaria, contribuendo a una migliore comprensione dell’evoluzione dei sistemi planetari nella galassia. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.