Roma – Una trentina di studiosi, tra i massimi esperti di climatologia del Paese, hanno chiesto in una lettera aperta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin di impegnarsi a favore della proposta dell’ESABCC (European Scientific Advisory Board on Climate Change) che ha indicato come per l’Unione Europea l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 90-95 per cento nel 2040 (rispetto ai livelli del 1990) sia una tappa imprescindibile per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica al 2050. Il team di ricercatori – guidato da Stefano Caserini, Professore associato, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici, Università di Parma, Antonello Pasini, Primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), docente di Fisica del clima all’Università Roma Tre e Giorgio Parisi, Professore emerito di Fisica Teorica presso la Sapienza Università di Roma e Premio Nobel per la Fisica 2021 – ha spiegato che “ I dati più recenti confermano la pericolosa realtà del surriscaldamento globale: il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato e le temperature negli ultimi decenni sono cresciute con una rapidità che non ha eguali almeno negli ultimi 2000 anni. Tale riscaldamento sta compromettendo gli equilibri climatici, ecologici ed economici in molte aree del pianeta. L’Italia è tra i paesi minacciati e sta già sperimentando numerosi impatti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici, con proiezioni che indicano un aggravamento delle condizioni nei prossimi decenni: aumento delle ondate di calore, con impatti sulla salute pubblica, in particolare per le persone vulnerabili come anziani e bambini; riduzione delle precipitazioni nevose e ritiro dei ghiacciai; stress idrico crescente; incendi sempre più vasti e con comportamento estremo; innalzamento del livello del mare ed erosione costiera. La preoccupante realtà del surriscaldamento globale non può più essere negata. Per questo è necessario che tutti facciano la loro parte per ridurre le emissioni climalteranti, in particolare quei Paesi come l’Italia e l’Europa che hanno una chiarissima responsabilità storica”. In tale contesto gli studiosi chiedono il maggior sforzo possibile per raggiungere l’obiettivo intermedio per il 2040 indicato di una riduzione delle emissioni del 90 per cento. Tale riduzione delle emissioni – aggiungono – “rappresenta un’opportunità per l’Europa, poiché comporta numerosi vantaggi: maggiore sicurezza energetica e riduzione della dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili; miglioramento della salute pubblica e riduzione dei costi sanitari; stimolo all’innovazione tecnologica e creazione di posti di lavoro verdi; minimizzazione dei rischi ambientali e sociali. Il raggiungimento di questo obiettivo intermedio al 2040 sarebbe infine una scelta strategica per il presente e il futuro della nostra economia. La chiarezza e la coerenza degli obiettivi climatici sono infatti fondamentali per orientare gli investimenti dell’industria e della finanza verso soluzioni sostenibili e innovative. Solo con una rotta ben definita e supportata da evidenze scientifiche, oltre che da solide motivazioni politiche strategiche, possiamo evitare di rallentare la transizione energetica e quindi mettere a rischio la competitività del nostro sistema produttivo, e nel contempo fare la nostra parte nella lotta al surriscaldamento globale”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Climatologi italiani chiedono alla Meloni di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040
(3 Giugno 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla