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Animali infetti al mercato di Wuhan in Cina, la miccia della diffusione di COVID-19

(10 Dicembre 2024)

Roma – Animali infetti presenti all’interno in un mercato di Wuhan, in Cina. Nuove analisi su dati genomici raccolti da merci, oggetti e animali razzolanti tra i banchi del mercato nei giorni successi al breakout della pandemia sembrano derimere ogni dubbio: questa sede e animali interessati dal virus sarebbero gli untori della diffusione di COVID-19. La rilevazione arriva da uno studio di ricerca multicentrica, pubblicato su Nature, che confermerebbe l’origine della pandemia, ma non la reale causa dell’infezione, ancora incerta. “I dati che abbiamo raccolto”, dichiara il dottor Spyros Lytras, virologo presso l’Università di Tokyo, “sono sufficientemente convincenti per affermare che l’infezione sia partita da animali del mercato di Wuhan”. La tesi sarebbe confermata anche dai primi casi di COVID-19 rilevati, riconducili a persone che avevano a che fare con il Wuhan’s Huanan Seafood Wholesale Market, il mercato all’ingrosso di frutti di mare, con ipotesi differenti. Alcuni studi sembrano stimare che il fulcro della diffusione sia imputabile a persone già portatrici del virus, quindi veicolo della trasmissione ad altri frequentando il mercato, mentre altri lavori suggerirebbero il mercato come sito responsabile dei primi eventi di spillover, diffusi da animali infettati alle persone secondo un salto di specie. Dagli studi attualmente condotti sembrerebbero certi sia la presenza di animali sensibili al virus che causa COVID-19 sia del virus circolante mercato, ma non vi sarebbe dimostrazione che gli animali fossero infettati dal virus. “Le informazioni sull’animale sono l’anello mancante per chiarire la dinamica della diffusione della pandemia”, afferma Edward Holmes, virologo dell’Università di Sydney in Australia. “La dimostrazione della presenza di animali infetti al mercato di Wuhan, ad esempio specie già interessate da un progenitore del SARS-CoV-2, avremo risposte anche dal punto di vista della zoonosi”. Le ultime analisi condotte sembrano suggerire che animali infetti fossero presenti nel mercato in cui sono stati rilevati i primi casi di COVID-19: tesi sostenuta dalla maggior parte dei ricercatori concordi nel ritenere che il SARS-CoV-2 abbia avuto origine dagli animali, a fronte di altri che sostegno invece che il virus possa essere sfuggito, causalmente o tramite rilascio deliberato, dal Wuhan Institute of Virology non avendo trovato un progenitore del virus in nessun animale. tesi quest’ultima sostenuta da un recente rapporto del Republican-majority select committee della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti.(30Science.com)

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