Roma – Dall’orso al leone, la letteratura medievale è ricca di esempi eroici che provengono dal mondo animale. A esplorarne il ruolo complesso e affascinante il XXV congresso biennale della Società internazionale renardiana, un ente scientifico informale che raduna gli amanti degli animali nella letteratura medievale. I lavori si terranno dal 25 al 28 settembre a Trento, presso il Palazzo Prodi. La presentazione del congresso è affidata a Roberta Capelli e Caterina Mordeglia, responsabili di progetto per l’Università di Trento, mentre della lezione inaugurale si occupa Michel Pastoureau, dell’École Pratique des Hautes Études, di Parigi. La prima lectio, dedicata alla figura dell’orso nella tradizione medievale, sarà introdotta da Lino Leonardi, della Scuola Normale Superiore. “L’orso e il leone – si legge nella pagina dedicata all’evento – sono due animali simbolo della regalità nella tradizione occidentale. In particolare l’orso rappresenta la forza selvaggia e il coraggio indomito che, dalle tribù primitive del paleolitico alle popolazioni celtiche insulari, identifica divinità pagane e sovrani dai nomi rivelatori, come Artù, il re Orso (artos) e guerriero della Tavola Rotonda. Il leone è la maestà della natura, il sole d’Oriente che diventa figura cristologica ed emblema araldico per eccellenza”. Tra i massimi studiosi al mondo dell’immaginario zoologico medievale, Pastoureau segue le tracce di queste due fiere nella nostra storia culturale e racconta perché, a partire dall’epoca carolingia, la simbologia legata all’orso viene pian piano sostituita da quella del leone. Il congresso “Animali eroi nella Letteratura medievale” mira a valorizzare il ruolo degli animali, domestici e selvatici, reali e immaginari, nella produzione letteraria del Medioevo, nella quale essi sono spesso i protagonisti di avventure e vicende esemplari che recuperano il patrimonio folclorico delle leggende popolari e lo rielaborano in forma artistica per l’intrattenimento e l’istruzione del pubblico delle corti e delle piazze. Queste creature che parlano e agiscono come gli uomini, o, viceversa, che assumono i contorni ideali del simbolo, incarnano la dicotomia universale tra Bene e Male, e rispecchiano la costante tensione, tipica della mentalità medievale, tra l’alto e il basso, tra l’ascesa verso la redenzione e la discesa negli inferi del peccato. Oltre 50 gli interventi previsti, durante i quali relatori provenienti da tutto il mondo si confronteranno e racconteranno la natura sfaccettata della zoologia letteraria medievale e i modi nei quali gli animali partecipano alla costruzione dei sistemi narrativi dei generi letterari. In occasione del congresso, l’Università di Trento ha promosso “Wildlife around us. Photo Exhibition”. L’esposizione delle 16 foto vincitrici, selezionate tra le 60 inviate, verrà inaugurata nel corso della giornata di apertura del Congresso e resterà visibile a Palazzo Prodi per tutto il mese successivo. (30Science.com)