Milano – Innovazione, declinata principalmente in terapie digitali e sanità digitale. Sono i pilastri del sistema salute del terzo millennio al centro del dibattito degli “Stati Generali, sanità digitale e DTx (terapie digitali” in corso al Politecnico di Milano. Oggi centro strategico e nevralgico in cui rappresentati istituzionali, del governo e della politica, delle società scientifiche, del mondo della salute (ricerca clinica e farmaceutica), dell’imprenditoria e dell’industria, università e advocacy, si confrontano per definire strategie comuni e condivise, identificare strumenti efficaci per costruire una Sanità digitale.
“Guardiamo con grande interesse all’innovazione, alle nuove tecnologie e alle terapie digitali: novità devono essere offerte a tutti i pazienti, indipendentemente da dove vivono e da quanto guadagnano. All’impulso della digitalizzazione è destinato il 40% del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) salute con l’obiettivo di rispondere efficacemente ai cittadini, rimodernare il sistema, implementando un modello che riduca le diseguaglianze e promuova la sostenibilità”, lo ha dichiarato il Ministro alla Salute, On. Orazioni Schillaci nel corso degli Stati Generali della Sanità Digitale al Politecnico di Milano.
“Le tecnologie digitali possono contribuire a migliorare la qualità della cura e la salute dei pazienti – prosegue – specie di coloro che versano in condizioni di fragilità: pazienti cronici, con disabilità, problemi di salute mentale, come anche di coloro che si scontrano con barriere socio-economiche e demografiche. Le tecnologie e le terapie digitali facilitano in maniera importante l’accesso alla cura, in ambito domiciliare e non, riducono gli accesi in ospedale e nei Pronto Soccorsi, alleviano il peso sul SSN (Sistema Sanitario Nazionale)”.
Non ci può essere innovazione se questa non si accompagna al cambiamento: una sanità interconnessa, capace di fare comunicare tra loro i dati, che sia
interoperabile e multidisciplinare, che promuova formazione e sviluppo di nuove competenze richieste agli operatori sanitari del terzo millennio, che potenzi l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico. L’Italia si deve qualificare come modello virtuoso e innovativo cui guardano con attenzione i Paesi Europei, “istituzionalizzando” alcuni pilatri: la ricerca scientifica, potenziata e garantita dall’intelligenza Artificiale, dunque dallo sfruttamento efficace e complementare dei dati, la misurazione degli esiti di cura delle nuove tecnologiche sulla robustezza delle evidenze scientifiche al fine di favorire terapie che meglio rispondono a sicurezza e beneficio clinico. Un ruolo chiave avranno i pazienti, decisori dei propri percorsi di cura a fianco dei medici e istituzioni.
“Siamo di fronte a un cambiamento culturale – conclude il Ministro – che richiede un ampio e aperto dibattito in cui i cittadini siano protagonisti del cambiamento verso il digitale”. Un contesto che richiederà anche l’accelerazione di nuovi quadri normativi, stabili e rassicuranti, il rapido accesso e la rimborsabilità di nuove terapia, in un’ottica di appropriatezza e adeguatezza della cura.(30Science.com)