Valentina Di Paola

Tumori: quelli cerebrali inviano impulsi elettrici

(5 Settembre 2024)

Roma – Alcune cellule tumorali ibride, in parte neuroni e in parte glia, sembrano in grado di inviare segnali e impulsi elettrici. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Cancer Cell, condotto dagli scienziati del Baylor College of Medicine e del Jan and Dan Duncan Neurological Research Institute del Texas Children’s Hospital. Il team, guidato da Benjamin Deneen, ha analizzato i potenziali d’azione, gli impulsi elettrici che originano all’interno dei tumori cerebrali. Gli studiosi hanno scoperto che un terzo delle cellule del glioma sono in grado di emettere questi segnali, il che supporta l’ipotesi secondo cui altre unità biologiche oltre ai neuroni possono generare impulsi elettrici. Allo stesso tempo, gli esperti hanno individuato delle cellule ibride neuroni-glia presenti nel tessuto cerebrale non tumorale. Questi risultati, commentano gli scienziati, sottolineano l’importanza di studiare ulteriormente il ruolo di queste cellule recentemente identificate sia nel glioma che nella normale funzione cerebrale. “I gliomi – afferma Deneen – costituiscono i tumori più comuni del sistema nervoso centrale, e provocano circa 12 mila casi ogni anno. Queste neoplasie hanno effetti devastanti sulle funzioni neurologiche e cognitive, e spesso sono letali. Ricerche precedenti hanno dimostrato che il tasso di sopravvivenza dipende dalla proliferazione e dall’invasività del tumore, a loro volta associate a fattori come la comunicazione tra cellule tumorali e neuroni”. “Sappiamo da tempo che le cellule tumorali e i neuroni interagiscono direttamente – aggiunge Rachel N. Curry, collega e coautrice di Deneen – ma finora non eravamo sicuri che le cellule del tumore fossero elettricamente attive”. Nell’ambito del lavoro, i ricercatori hanno utilizzato il patch-sequencing, una combinazione di tecniche che integra registrazioni elettrofisiologiche di cellule intere per misurare i segnali di picco con il sequenziamento dell’RNA di singole cellule e l’analisi della struttura cellulare per identificare il tipo di cellule. “Gli esperimenti– riporta Qianqian Ma, altra firma dell’articolo – hanno mostrato che le cellule tumorali avevano una combinazione unica di proprietà morfologiche ed elettrofisiologiche. Siamo rimasti davvero sorpresi, non avevamo mai osservato caratteristiche simili”. Le analisi sono state condotte sulle singole cellule, valutate per la loro attività elettrofisiologica individuale. Gli scienziati hanno estratto il contenuto di ogni cellula e sequenziato l’RNA per identificare i geni attivi. Le caratteristiche delle cellule sono emerse grazie alla colorazione delle cellule. Il gruppo di ricerca ha sviluppato uno strumento computazionale chiamato Single Cell Rule Association Mining (SCRAM), per annotare ogni cellula individualmente. “Finora pensavamo che solo i neuroni fossero in grado di emettere impulsi elettrici – sottolinea Curry – nei modelli murini è stata osservata una forma di attività elettrica nei precursori degli oligodendrociti (OPC), una popolazione di cellule nel cervello, ma non è stato confermato un analogo negli esseri umani”. Nel complesso, i risultati suggeriscono che la popolazione di cellule ibride neurone-glia potrebbero avere un valore prognostico. “Il nostro lavoro – conclude Deneen – offrono una migliore comprensione dei tumori del glioma e della normale funzione cerebrale, una sofisticata pipeline bioinformatica per analizzare popolazioni cellulari complesse e potenziali implicazioni prognostiche per i pazienti con questa malattia devastante”. (30Scence.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).