Roma – L’eparina, un farmaco comunemente utilizzato come anticoagulante, potrebbe essere efficace come un antidoto economico al veleno di cobra. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, condotto dagli scienziati dell’Università di Sydney e della Facoltà di Medicina Tropicale di Liverpool. Il team, guidato da Greg Neely e Tian Du, ha utilizzato le indagini genetiche per comprendere le dinamiche con cui il veleno si lega alle cellule, per individuare così un potenziale antidoto.
Il morso di cobra, spiegano gli esperti, uccide fino a 138mila persone all’anno, e provoca inoltre circa 400 mila casi di necrosi, amputazioni o conseguenze a lungo termine dovute alla morte dei tessuti e delle cellule del corpo. L’attuale trattamento è piuttosto costoso, e non cura efficacemente la necrosi nel punto in cui si viene morsi. “La nostra scoperta – afferma Du – potrebbe ridurre drasticamente i rischi legati al veleno dei cobra, migliorando notevolmente i tassi di sopravvivenza”. Utilizzando la tecnologia di editing genetico CRISPR per identificare i modi per bloccare il veleno del cobra, il team internazionale ha dimostrato che l’eparina può fermare la necrosi da morso del serpente. In particolare, gli autori hanno cercato i geni umani di cui il veleno ha bisogno per provocare la necrosi. Secondo l’analisi, uno degli obiettivi riguarda gli enzimi necessari a produrre le molecole correlate eparano ed eparina, prodotte da molte cellule umane e animali. I farmaci eparinoidi potrebbero quindi agire come antidoto ‘esca’, legandosi al veleno e neutralizzando le tossine che provocano i danni ai tessuti. “L’eparina – aggiunge Du – è poco costosa e facilmente reperibile, ed è considerato un farmaco essenziale dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nei prossimi step, cercheremo di dimostrare che può essere efficace e sicura anche come intervento in caso di morso di cobra”. “I morsi da serpente – conclude Nicholas Casewell, direttore del Centro per la ricerca e gli interventi sui morsi di serpente presso la Liverpool School of Tropical Medicine – restano una causa di decesso molto comune, con un impatto schiacciante sulle comunità rurali dei paesi a basso e medio reddito. L’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato l’ambizioso obiettivo di ridurre della metà il peso globale del morso di serpente entro il 2030. Speriamo che questi risultati possano contribuire a ridurre la mortalità e le lesioni da morso di cobra”. (30science.com)