Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Nuova ricerca riscrive la storia della presenza umana nell’Artico

(15 Luglio 2024)

Roma – Un nuovo studio, pubblicato sui Proceedings of the Royal Society B Biological Sciences, getta nuova luce sulla storia della presenza umana nell’Artico, in particolare quello canadese. L’Artico è stata la patria di varie culture, come quella dei Paleo-Inuit (2500 a.C. – 1250 d.C.) e quella dei Thule-Inuit (1200 – 1500 d.C.). Sebbene le prove storiche siano scarse, questo studio recente fornisce preziose informazioni sulla loro presenza. Lo studio ha scoperto prove della presenza paleo-inuit sull’isola di Somerset nel Nunavut, Canada. Il professor Jules Blais dell’Università di Ottawa, tra gli autori dello studio, afferma: “Analizzando campioni di sedimenti di stagni, siamo stati in grado di costruire storie dettagliate dell’occupazione del sito. Ciò include prove evidenti della presenza di Paleo-Inuit e indicazioni che i Thule-Inuit arrivarono prima di quanto stimato in precedenza”. La ricerca ha utilizzato prove archeologiche e biomarcatori sedimentari per studiare l’insediamento preistorico su Somerset Island. I nuclei di sedimenti degli stagni dell’isola sono stati analizzati per oligoelementi e composti organici. I risultati hanno mostrato che la popolazione Thule-Inuit è aumentata dal XIII al XV secolo. I ricercatori hanno anche mostrato alti livelli di metalli come piombo, rame, zinco e nichel nei sedimenti del XX secolo, suggerendo un inquinamento atmosferico durante quel periodo. Blais afferma: “Abbiamo utilizzato modelli additivi generalizzati (GAM) e tecniche di datazione al radiocarbonio per identificare punti temporali chiave nel record dei sedimenti corrispondenti alle date previste di arrivo dei Thule-Inuit e di abbandono del sito. Questo approccio ci ha consentito di rilevare periodi di cambiamento significativo nei proxy dei sedimenti, fornendo un quadro cronologico per comprendere la storia dell’occupazione umana sull’isola”. Questa ricerca sottolinea l’importanza degli approcci interdisciplinari in archeologia e sottolinea l’importanza degli archivi sedimentari nella ricostruzione delle attività umane e delle condizioni ambientali del passato. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla