Roma – L’uso di modelli predittivi per identificare e prevenire il maltrattamento infantile può migliorare significativamente le decisioni degli assistenti sociali, permettendo interventi più tempestivi e accurati. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati dell’Università di Aarhus e del TrygFonden’s Centre for Child Research. Il team, guidato da Michael Rosholm, Simon Tranberg Bodilsen, Bastien Michel e Albeck Søren Nielsen, ha analizzato dati amministrativi danesi per sviluppare modelli predittivi in grado di valutare il rischio di maltrattamento tra i bambini segnalati ai servizi di protezione dell’infanzia. I ricercatori hanno considerato 195.639 segnalazioni riguardanti 102.309 bambini, ricevute tra aprile 2016 e dicembre 2017, implementando quattro modelli di machine learning con complessità crescente.
Il sistema più efficace ha mostrato una capacità predittiva superiore all’87 per cento nel classificare i bambini in base al rischio di essere allontanati dalle famiglie di origine. I risultati del modello, aggiungono gli esperti, erano fortemente correlati con vari esiti avversi per i bambini, come esposizione e tendenza alla criminalità, problemi di salute fisica e mentale e assenza da scuola. Questi modelli predittivi, spiegano gli esperti, possono ridurre il margine di errore degli assistenti sociali, facilitando inoltre il riconoscimento dei bambini a rischio in una fase precoce, consentendo interventi tempestivi e migliorando potenzialmente le condizioni dei soggetti più vulnerabili. Allo stesso tempo, l’uso di modelli predittivi nel contesto della protezione dell’infanzia può aumentare la coerenza delle decisioni, riducendo i bias degli assistenti sociali e promuovendo l’equità tra i diversi gruppi di popolazione. Attualmente, i servizi di protezione dell’infanzia in Danimarca utilizzano vari framework strutturati e metodologie progettate per guidare gli assistenti sociali nella valutazione dei fattori di rischio e di protezione. In alcune regioni, però, come la contea di Allegheny in Pennsylvania, negli USA, sono già in uso modelli predittivi per supportare le decisioni degli operatori sulle segnalazioni relative ai maltrattamenti infantili ricevute telefonicamente. Gli scienziati hanno infine dimostrato che per essere efficaci, i modelli predittivi devono essere addestrati per prevedere esiti strettamente correlati al maltrattamento, data la difficoltà di osservare direttamente questi episodi sia da parte degli assistenti sociali sia nei dati amministrativi. “I sistemi di intelligenza artificiale – concludono gli autori – rappresentano un promettente strumento per migliorare la protezione dell’infanzia, offrendo una soluzione tecnologica avanzata per affrontare un problema di vasta portata e di enorme impatto sociale ed economico”. (30science.com)