Valentina Di Paola

I disturbi dello spettro autistico si manifestano anche nel microbioma intestinale

(8 Luglio 2024)

Roma – Specifici componenti batterici e non batterici del microbioma intestinale e le loro funzioni potrebbero contribuire alle manifestazioni del disturbo dello spettro autistico (ASD) nei bambini. Lo suggerisce uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Microbiology, condotto dagli scienziati della Chinese University of Hong Kong. Il team, guidato da Siew Ng, ha valutato la relazione tra microbioma intestinale e ASD. Ricerche precedenti avevano già indagato questo legame, ma in genere ci si concentrava sui cambiamenti nella composizione dei batteri intestinali tra persone con il disturbo e individui neurotipici, senza considerare, ad esempio, funghi, virus, geni e percorsi metabolici. In questo approccio, gli autori hanno invece eseguito il sequenziamento metagenomico su campioni fecali di 1.627 bambini cinesi, con e senza disturbi dello spettro autistico, di età compresa tra uno e 13 anni, provenienti da cinque coorti di studio differenti. Gli esperti hanno considerato fattori aggiuntivi tra cui alimentazione, assunzione di determinati farmaci e comorbilità. L’analisi ha permesso di identificare 14 archaea, 51 batteri, 7 funghi, 18 virus, 27 geni microbici e 12 percorsi metabolici che risultavano alterati nei bambini con ASD. Successivamente, gli autori hanno realizzato un modello basato su un pannello di 31 microbi e funzioni. Questo sistema mostrava un’elevata accuratezza diagnostica nell’identificare i bambini con il disturbo dello spettro autistico rispetto ai marcatori basati su un solo parametro. Gli autori concludono che questo approccio, facilmente riproducibile in altre coorti di indagine, potrebbe facilitare le prossime ricerche volte a indagare più approfonditamente la correlazione tra ASD e microbiota intestinale. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).