Roma – L’influenza dell’uomo ha portato a un vantaggio relativo delle iene sui leopardi in una vasta area naturale dell’Africa orientale. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato su “Ecosphere”. I ricercatori dell’Università di Copenhagen hanno studiato attentamente questo fenomeno in una vasta area naturale dell’Africa orientale circondata da insediamenti rurali. Lo studio dimostra che la presenza di esseri umani ha un impatto diretto sul rapporto competitivo tra le due grandi specie di predatori: i leopardi ( Panthera pardus e la iena maculata ( Crocuta crocuta. “Noi umani continuiamo a farci strada nel piccolo pezzo di natura selvaggia rimasto al mondo. Mentre lo facciamo, abbiamo un impatto sulla fauna selvatica. Questo studio dimostra che il disturbo umano sconvolge l’equilibrio tra specie in competizione e che nel caso di specie avvantaggia le iene”, afferma Rasmus W. Havmøller, primo autore dello studio e postdoc presso il Museo di storia naturale della Danimarca dell’Università di Copenaghen. Per mesi, Havmøller ha utilizzato delle fototrappole per osservare le dinamiche tra iene e leopardi che vivono nei Monti Udzungwa in Tanzania, un parco nazionale di circa 2.000 chilometri quadri completamente circondato da aree agricole e popolate. Lo studio è il primo a combinare le osservazioni delle fototrappole di grandi predatori nel tempo e nello spazio in un’unica analisi. Mentre la iena come specie sembra aumentare di numero, la popolazione di leopardi è in forte declino da decenni, sia in Africa che nel mondo. Poiché le iene sono gli unici concorrenti dei leopardi in questa particolare area naturale, la capacità delle due specie di coesistere è importante per la loro sopravvivenza. E qui, la popolazione locale è un fattore importante: “Dato che la gente del posto non ama decisamente i leopardi, questi si allontanano il più possibile dagli umani. Le iene, d’altro canto, traggono vantaggio dal fatto che gli umani non si sentono minacciati da loro né le inseguono. Di conseguenza, le iene vivono vicino alle popolazioni umane e possono persino sfruttare gli umani come scudi contro i leopardi”, afferma Havmøller. “Ma le aree più vicine agli umani sono anche quelle con più prede. E poiché le iene affermano il loro predominio su queste aree, aumentano la loro capacità di competere con i leopardi e potenzialmente minacciano l’adattabilità del leopardo”, aggiunge Havmøller. (30science.com)