Lucrezia Parpaglioni

La gratitudine riduce il desiderio di fumare

(3 Luglio 2024)

Roma – Essere gratificati  riduce la voglia di fumare e aumenta la probabilità tra i fumatori di iscriversi a un programma per abbandonare l’abitudine al fumo. Lo dice un nuovo studio condotto dai ricercatori di Harvard, pubblicato questa settimana nei Proceedings of the National Academy of Science. Il fumo continua a essere la principale causa di morte prematura prevenibile e, secondo gli autori, questi risultati potrebbero informare nuovi approcci alle campagne di comunicazione sulla salute pubblica che mirano a ridurre i cosiddetti comportamenti a rischi come il fumo, l’alcol e l’uso di droghe. Il gruppo di ricerca si è basato sull’Appraisal Tendency Framework, un modello teorico delle emozioni e del processo decisionale, e su precedenti studi sperimentali sul legame tra emozioni e comportamenti a rischio per ipotizzare che l’attivazione di un’emozione positiva specifica, come la gratitudine, possa favorire la riduzione del fumo. Precedenti meta-analisi avevano rilevato che le emozioni positive non hanno alcun effetto su questo tipo di comportamenti. “La credenza convenzionale nel campo era quella di indurre emozioni negative nelle campagne antifumo”, ha detto Ke Wang, della Harvard Kennedy School e ricercatore principale. “Il nostro lavoro suggerisce che tali campagne dovrebbero prendere in considerazione l’induzione della gratitudine, un’emozione positiva che innesca effetti positivi a cascata”, ha continuato Wang. Attraverso una serie di studi, i ricercatori hanno trovato prove consistenti che l’induzione di sentimenti di gratitudine è associata a una minore incidenza dell’abitudine al fumo. Indagini rappresentative a livello nazionale negli Stati Uniti e in un campione globale hanno rilevato che livelli più elevati di gratitudine erano correlati a una minore probabilità di fumare, anche dopo aver tenuto conto di altri fattori noti del fumo. Studi sperimentali hanno ulteriormente dimostrato la causalità. Indurre sentimenti di gratitudine negli adulti fumatori ha ridotto significativamente il desiderio di fumare, mentre indurre compassione o tristezza non ha avuto questi effetti benefici. Inoltre, l’induzione della gratitudine ha aumentato l’iscrizione dei partecipanti a un programma di disassuefazione dal fumo online, mostrando effetti sul comportamento effettivo di chi smette di fumare. I risultati offrono l’opportunità di ripensare le basi scientifiche delle campagne antifumo. Gli scienziati hanno esaminato la più grande campagna di servizio pubblico antifumo finanziata a livello federale, Tips from Former Smokers, realizzata dai Centers for Disease Control and Prevention. Purtroppo, questa campagna di riferimento ha raramente indotto sentimenti di gratitudine. Al contrario, ha suscitato più spesso emozioni di simpatia, tristezza e compassione, tre emozioni che potrebbero non produrre gli effetti desiderati sui comportamenti di cessazione del fumo. Nel caso della tristezza, una precedente ricerca condotta dal gruppo di ricercatori ha rilevato che evocare la tristezza aumenta il desiderio di fumare e l’intensità con cui i fumatori inalano subito dopo aver scatenato l’emozione. “Rispetto alla quantità di denaro che le aziende produttrici di tabacco spendono in pubblicità, le campagne per la salute pubblica hanno budget miseri; devono quindi sfruttare al massimo ogni dollaro”, ha dichiarato Jennifer Lerner, di Harvard.  “Il quadro teorico e testato empiricamente qui presentato si spera possa aiutare i funzionari della sanità pubblica a progettare campagne mediatiche più efficaci su un ampio spettro di comportamenti a rischio che hanno componenti emotive sottostanti”, ha aggiunto Lerner. A differenza di altre emozioni positive, come ad esempio, felicità, compassione e speranza, la gratitudine ha la qualità unica di rendere le persone meno inclini alla gratificazione immediata e più concentrate sulle relazioni a lungo termine e sulla salute. Il gruppo di ricerca ha ipotizzato che questo effetto unico sia legato all’influenza dell’emozione sui comportamenti dei fumatori e sul desiderio di smettere. Gli autori ritengono che progettare campagne di comunicazione sulla salute pubblica per indurre più efficacemente sentimenti di incoraggiamento e gratitudine potrebbe aiutarle ad avere un maggiore impatto sulla riduzione del tasso di fumo e di altri comportamenti sanitari a rischio. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.