#smetteredifumare – Round 2 – Giorno 3
Un’ora. Oggi sono riuscito a stare un’ora senza fumare dopo essermi svegliato. Bene. Ora manteniamo questa soglia per qualche altro giorno, poi andiamo verso un altro step. E magari facciamo come mi ha detto di fare la dottoressa Luciana Cacciotti del centro antifumo della Asl Rm4 di Ladispoli. “Intanto di cominciare a settembre cerchi di distanziare il tempo della prima sigaretta e lo riempia con nuove attività. Faccia una bela passeggiata. Si dedichi a respirare. Spezzi la routine che la tiene ancorata alla sigaretta”. Compito svolto a metà. Ho distanziato il tempo, ma non ho spezzato la routine. Ho lavorato, come ogni mattina quando mi alzo. Devo organizzarmi e cambiare la routine. Ci penso dal 6 luglio. Devo cambiare aria. Il gioco col fumo è non pensare al fumo. L’impegno è ingannare il cervello che irradia il corpo con segnali inequivocabili che dicono ” Dai accendi sta sigaretta che lo sai che la vuoi”. È dannatamente faticoso.
Ieri mattina un amico mi ha inviato un messaggio. “Ce l’ho io la soluzione per te! Solo delle pillole, io le ho prese in Bulgaria. Sono tre giorni che non fumo”.
Ai farmaci contro la dipendenza da tabacco e alla terapia antifumo ci avevo già pensato. All’inizio di maggio avevo visto questo studio su Jama e lo avevo mandato al mio medico. Stavo cercando una soluzione alternativa. L’altra volta, quando ho smesso grazie al supporto del Centro Antifumo del San Camillo avevo fatto una terapia basata sui sostituti della nicotina. Per questo, l’anno scorso avevo provato a replicare questo approccio per arrivare a smettere di nuovo. Senza esito. Poi sono iperteso e non ho voglia di imbottirmi di nicotina.
E’ stato il mio medico, Roberto Vitale, a indirizzarmi al Centro Antifumo. E così ho ricominciato a smettere.
(Nella foto sono io che giro con la pipetta, l’inalatore di nicotina della Nicorette. Praticamente un ciuccio, come i bambini)