Emanuele Perugini

#smetteredifumare Round 2. Giorno 1

(24 Giugno 2024)
Roma – Primo colloquio al centro antifumo giovedì scorso: iniziamo a settembre con incontri strutturati e terapia farmacologica di supporto.
Nel frattempo:
– rinviare l’accensione della prima sigaretta al mattino.
A pensarci bene è tutto li il problema, fino a quando non te l’accendi più. Ci sono già passato, ho fiducia nei centri antifumo. Quando ci sono andato per la prima volta, sono riuscito a smettere dopo 30 anni di tabacco. Mi sfondavo tre pacchetti al giorno. Peccato non ce ne siano abbastanza. Ora sto sotto i due pacchetti, e sono almeno due anni che ho ricominciato dopo sette anni di stop. So che posso farlo.
Oggi ho acceso la prima solo dopo colazione, bagno e accensione del computer. Domani un piccolo passo in più.
Condividerò con voi il mio viaggio.

Il mio amico Alfonso Crisci, ricercatore del CNR a Firenze ha letto il mio post su facebook e ha scritto:

Emanuele Perugini per me ( 30 anni) il piú grande aiuto per smettere di fumare è stato un articolo della Società Italiana di Tabaccologia.

Il Razionale. For dummies.
1) È una dipendenza ( come tutte) che lancia zucchero nel cervello e quindi interferisce con i meccanismi di ricompensa ( il famoso riflesso pavloviano).
2) Funziona da sveglio. Puoi dormire 8 ore senza fumare infatti.
3) I sintomi dell’ astinenza sono quelli della quota. Li manca ossigeno che limita uso degli zuccheri qui la sigaretta blocca il rilascio. Effetto simile. Il piacere dopo caffè ( che svuota fegato di zuccheri) e/o pasto è l’esaltazione e sinergia con insulina e rialzo glicemico. La sigaretta fa surf con glicemia.
4) Sfrutta l’effetto ciclico ( carica e scarica dello zucchero dopo ogni fumata) che dura in media 2 ore e mezza . Ore giorno/2 = 13 circa sigarette…la media nazionale. Questo è il meccanismo di legame. Prima di tutto va spezzato questo per permetterti di smettere. Devi confondere il cervello.
5) O non fumi ( difficile) o saturi di nicotina con cerotti o sostituisci ( vedi maggiociondolo fumato).
6) Appena confuso li resisti per 48 ore e scappi..ma se non sei ingenuo lo fai.
7) Dopo 4 giorni ti esalti e chiudi il match alla sinner e incominci a leggere una bella bibliografia oncologica e sul diabete.
In bocca al lupo.

Tornerai a riveder i profumi”.


Fabio Turone, che è un collega giornalista, direttore dell’agenzia Zoe, ha condiviso con me la sua esperienza:

“A suo tempo (ti parlo di oltre vent’anni fa) quando fumavo due pacchetti di Marlboro al giorno, una cosa che avevo trovato utile era di iniziare sempre la giornata con un pacchetto nuovo, e segnare con una crocetta ogni sigaretta presa dal pacchetto, così da avere sott’occhio in ogni momento la situazione (I pacchetti consumati in parte li riassemblavo).

Mi è stato utile per recuperare un po’ di controllo, dandomi ogni settimana un obiettivo: scendere sotto le 35, poi un po’ alla volta sotto le 30, 25, 20… Dopo poche settimane ero sceso a 11 sigarette al giorno (con target “meno di 15”). Poi ho smesso con i cerotti, e – credo – un qualche fenomeno non meglio precisato a livello psicologico. All’epoca dormivo con il portacenere pieno vicino al letto, e anche svuotarlo regolarmente e cambiare aria in casa aveva avuto il suo effetto”.


Ha ragione è una lotta al minuto conquistato. Un minuto qui, uno li, è una sigaretta in meno al giorno, poi due, tre… Il percorso è fatto proprio di questi escamotage, ognuno trova i suoi. Devi concretizzare l’impalbabilità. In fondo ho aperto questo post, per dare sostanza e concretezza al percorso. Ora che ho pubblicato, lo devo affrontare. E anche raccontare. Forse da domani comincio a prendere il tempo dalla sveglia alla prima sigaretta. E condividerò con voi i dati. Sarà il mio escamotage.
Emanuele Perugini
Sono un giornalista. Sono nato nel 1970 e ho cominciato a scrivere nel 1994. Non ho più smesso. Nel corso della mia carriera ho scritto molto di scienza, di ambiente, di salute cercando di portare la scienza e la profondità dell'analisi scientifiche in ogni ambito di cui mi sono occupato.