Roma – Sono 51 gli accademici che, sul “Foglio”, scrivono alla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, perché la ricerca sia veicolo di costruzione della pace in Medioriente attraverso percorsi condivisi di studio, cultura e sapere. All’orizzonte gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. “Il drammatico conflitto mediorientale innescato dai tragici atti del 7 ottobre – scrivono i firmatari dell’appello – sta allontanando il conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Per questa ragione, riteniamo che si debba ripartire proprio dall’Agenda 2030 affinché il Sistema della Ricerca italiana si faccia promotore dell’incontro e della collaborazione tra studiosi e studenti israeliani e palestinesi, favorendo la costruzione di un mondo migliore attraverso la conoscenza reciproca, la condivisione e le collaborazioni.” Per gli universitari: “La ricerca scientifica stimola la condivisione delle conoscenze e avvicina le persone mediante il perseguimento di progetti comuni. Essa non soltanto fa avanzare la conoscenza umana e il progresso tecnologico, ma è in grado di costruire ponti di pace e cooperazione tra popoli e nazioni”. Per questo chiedono che le università e gli enti di ricerca italiani si impegnino a: “Raccogliere le adesioni di ricercatori e studenti dalle università israeliane e palestinesi; assicurandosi che il loro contributo progettuale avvenga in maniera congiunta, attraverso la frequentazione compartecipata di infrastrutture accademiche e di ricerca; Effettuare una selezione dei profili per verificare la coerenza ed il livello di competenza dei candidati, anche su suggerimento di criteri minimi richiesti dal Ministero dell’Università e della Ricerca. il progetto faciliterà la realizzazione di collaborazioni a vario livello in base alle competenze, favorendo anche la formazione di studenti nel caso in cui le tematiche proposte non contemplino la presenza di esperti di entrambe le provenienze; Monitorare lo stato di avanzamento della ricerca e garantire un apporto bilanciato dei due Partners; Assicurare il raggiungimento degli obiettivi e validarne i risultati; Promuovere la realizzazione di programmi di terza missione e divulgazione dei risultati scientifici, favorendo, attraverso il programma di ricerca, la diffusione pubblica di comportamenti collaborativi, inclusivi e interculturali, nell’intento di espanderli e disseminarli”. Tra i firmatari dell’appello si segnalano Giuseppe Calabrò Professore Ordinario ING-IND/31 e Delegato del Rettore per i rapporti con le imprese DEIM Università degli Studi della Tuscia; Piero Capelli, Ordinario di ebraistica Ca’ Foscari Venezia, Guido Corso, Professore Emerito Giurisprudenza Università di Roma Tre, Mathew Diamond, Ordinario di Neuroscience Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati; Andrea Graziani Professore Ordinario Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute Università di Torino; Caterina La Porta Ordinario di Scienze e politiche ambientali Università degli studi di Milano; Giancarlo Lacerenza, Ordinario Professore ordinario di Lingua e Letteratura Ebraica Biblica e Medievale Università di Napoli “L’Orientale”; Vincenzo Meli Ordinario Scienze giuridiche Sapienza Università di Roma; Franco Piperno, Emerito Lettere e Culture moderne Sapienza Università di Roma; Claudia Tedeschi, Ordinario di Diritto ed Economia delle attività produttive Sapienza Università di Roma.(30science.com)
Aggiornamento: leggi qui la risposta del Ministro Bernini