Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Rumore degli aerei può aumentare il rischio di malattie croniche

(4 Giugno 2024)

Roma – Le persone esposte a livelli più elevati di rumore proveniente dagli aerei hanno maggiori probabilità di avere un indice di massa corporea più elevato, un indicatore dell’obesità che può portare a ictus o ipertensione. Questo è quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su “Environment International”. Lo studio ha rilevato che le persone esposte a livelli di rumore aereo pari o superiori a 45 (decibel) dB hanno maggiori probabilità di avere un indice di massa corporea (BMI) auto-riferito più elevato, con le misure di BMI più elevate legate ai livelli di rumore degli aerei di 55 dB o superiori. Per fare un confronto, il suono di un sussurro è di 30 dB, l’ambiente di una biblioteca è di 40 dB e una tipica conversazione a casa è di 50 dB. L’indice di massa corporea è un indicatore dell’obesità generale, che può portare a malattie cardiometaboliche e a una serie di altri problemi di salute. Lo studio è il primo a esplorare una connessione tra l’esposizione al rumore degli aerei e l’obesità a livello nazionale negli Stati Uniti; studi precedenti su questo argomento si sono concentrati sulle popolazioni europee e i risultati sono stati diversi. “Ricerche precedenti hanno dimostrato che il rumore degli aerei può aumentare le risposte di stress e disturbare il sonno , ma ci sono prove contrastanti su eventuali collegamenti con l’indice di massa corporea”, afferma il responsabile dello studio e autore corrispondente Dr. Matthew Bozigar , assistente professore di epidemiologia presso l’Oregon State University – OSU. “Siamo rimasti sorpresi nel vedere un legame abbastanza forte tra il rumore degli aerei e un indice di massa corporea più elevato”. Queste nuove scoperte sottolineano il ruolo dell’ambiente sul rischio di malattie croniche. “L’obesità è diventata molto stigmatizzata, ma ciò che è importante ricordare è che è collegata a scarsi risultati in termini di salute cardiometabolica e che ha forti fattori ambientali”, afferma il dott. Bozigar. “Ciò è scoraggiante, ma anche promettente, nel senso che potremmo potenzialmente attuare politiche per mitigare questi fattori che portano all’obesità”. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla