Roma – Inventò un microscopio che gli consentì di individuare nel pulviscolo atmosferico quelli che lui chiamava “animalucci”, ovvero microorganismi contro cui sviluppò il primo farmaco battericida della storia. Questi primati appartengono a Carlo Antonio Tortoni la cui figura è stata riscoperta nel recente articolo, Carlo Tortoni (1640–1700) and the Early Use of Microscope in Medical Experimentation, pubblicato sulla rivista internazionale Internal and Emergency Medicine a firma di Michele Augusto Riva, professore di Storia della medicina dell’Università di Milano-Bicocca, e dell’esperto di storia recanatese Vincenzo Buontempo. L’articolo parte proprio dalle ricerche di Buontempo, il primo a scoprire e approfondire la figura del suo conterraneo, finora dimenticata, pur essendo così importante nella storia della scienza. Carlo Antonio Tortoni (1640-1700), nato a Recanati, diede infatti un contributo pionieristico alla microscopia scientifica e alla sperimentazione farmacologica anche se il suo carattere diffidente lo fece rimanere nell’ombra in un’epoca di grandi sviluppi tecnologici.
“Il Seicento segnò l’introduzione del microscopio nella medicina, grazie al contributo di figure rinomate come il bolognese Marcello Malpighi (1628-1694) e l’olandese Antonj van Leeuwenhoek (1632-1723). I primordiali microscopi utilizzati da questi ultimi erano però molto diversi da quelli odierni e il loro impiego era spesso molto complesso», spiega Michele Augusto Riva. «Fu nel 1685 che il naturalista recanatese Tortoni presentò all’Accademia Fisico-Matematica di Roma un nuovo modello di microscopio portatile a vite (tipo screw-barrel): si tratta di un microscopio molto simile al modello che viene utilizzato ancora oggi. Questo dispositivo combinava cinque lenti e permetteva osservazioni ad alto ingrandimento anche in condizioni di bassa luminosità. Questa nuova tipologia di microscopio, che rendeva possibili osservazioni più dettagliate, divenne presto noto in tutta Europa, anche se il suo inventore venne dimenticato”.
Ma quell’innovativo microscopio non fu l’unica scoperta di Tortoni: lo scienziato, che era anche un religioso, fu infatti il primo a osservare nell’aria la presenza di microrganismi, invisibili all’occhio umano, che lui chiamò “animalucci”. Ritenendo che fossero coinvolti nei processi patologici, sviluppò anche un farmaco per eliminarli, da lui definito “Balsamo Tortoriano”: la loro distruzione avrebbe comportato la guarigione della persona dalla malattia.
Per confermare l’efficacia del suo rimedio, nel corso degli anni Tortoni effettuò numerosi esperimenti con il suo microscopio. Geloso delle sue scoperte e timoroso dei plagi, lo scienziato non rivelò mai la composizione del balsamo terapeutico, rendendo impossibile comprenderne oggi la natura e valutarne l’efficacia e le proprietà battericide. Nonostante ciò, il Balsamo Tortoriano può essere considerato il primo farmaco microbicida sperimentato nella storia.
“Tortoni non era dunque semplicemente uno scienziato tecnico che studiava e perfezionava la forma delle lenti e come dovessero essere posizionate nei microscopi che progettava», continua il professor Michele Augusto Riva. «Egli appare anche come un acuto osservatore, con una apertura culturale verso nuove scoperte. Tortoni potrebbe essere stato il primo scienziato a osservare microrganismi nell’aria con il proprio microscopio e il primo a usare il microscopio per condurre un esperimento sull’efficacia di un farmaco, il balsamo di sua invenzione”. Se la natura diffidente di Tortoni probabilmente portò il suo balsamo a rimanere sconosciuto e quindi non utilizzato in ambito clinico, Vincenzo Buontempo con le sue iniziali ricerche ci ricorda che va al sacerdote recanatese il merito di aver condotto uno dei primi esempi di sperimentazione farmacologica usando un microscopio. Facendo conquistare a Tortoni un posto di rilievo nella storia della medicina e della scienza.(30Science.com)