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Tossine naturali negli alimenti, in tanti non conoscono rischio per la salute

(16 Maggio 2024)

Roma – Molte persone sono preoccupate per i residui di sostanze chimiche, contaminanti o microplastiche nel cibo. Meno noto è però il fatto che molti alimenti contengono anche tossine di origine del tutto naturale. Si tratta spesso di composti chimici che le piante utilizzano per allontanare predatori come insetti o microrganismi. Queste sostanze si trovano ad esempio nei fagioli e nelle patate e possono comportare potenziali rischi per la salute. Tuttavia, secondo un recente sondaggio rappresentativo condotto dall’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR), solo poco meno della metà degli intervistati (47%) era a conoscenza dell’esistenza di sostanze tossiche per le piante. Anche lo speciale BfR Consumer Monitor sulle tossine vegetali presenti in natura ha rivelato che questo rischio preoccupa il 27%. Al contrario, i residui negli alimenti (ad esempio prodotti fitosanitari) e i contaminanti, cioè le sostanze che non vengono aggiunte intenzionalmente agli alimenti (ad esempio metalli pesanti), destano preoccupazione rispettivamente per il 63 e il 62% degli intervistati. “Dai risultati dell’indagine emerge chiaramente che i rischi di origine naturale tendono ad essere sottovalutati, mentre i rischi di origine sintetica tendono ad essere sovrastimati”, afferma il presidente della BfR, professor Andreas Hensel.

Gli alimenti crudi a base vegetale vengono consumati frequentemente dal 34%, occasionalmente o raramente dal 45% e molto raramente o per niente dal 19%.

Quali alimenti contengono tossine vegetali presenti in natura conosci già? Se la domanda viene posta apertamente e senza preselezione, vengono nominate per prime le patate (15%), seguite dai pomodori, dai fagioli crudi (9% ciascuno) e dai funghi (5%).

Le sostanze tossiche presenti in natura preoccupano il 27% dei soggetti intervistati. Oltre la metà degli intervistati (53%) si ritiene poco informata sulle tossine vegetali presenti negli alimenti, mentre solo l’8% si ritiene ben informata.

Rispettivamente con il 63% e il 62%, un numero significativamente maggiore di consumatori è preoccupato per residui o contaminanti.

I residui sono quantità residue di sostanze utilizzate nella produzione di alimenti. Ad esempio, nella frutta, nella verdura o nei cereali possono rimanere dei residui anche se i prodotti fitosanitari vengono utilizzati correttamente.

I contaminanti, invece, sono sostanze indesiderabili che finiscono involontariamente negli alimenti. Possono essere presenti naturalmente nell’ambiente, formarsi durante la trasformazione delle materie prime in alimenti o essere rilasciati nell’ambiente a seguito di attività umane. I contaminanti sono indesiderabili perché possono essere dannosi per la salute in determinate circostanze.

Lo studio fa luce anche sul tema correlato dei “cibi ammuffiti”. Anche qui c’è un chiaro bisogno di educazione. Anche piccole quantità di tossine della muffa possono essere dannose per la salute dell’uomo e degli animali. La marmellata ammuffita, ad esempio, dovrebbe quindi essere sempre smaltita completamente. Tuttavia, il 25% degli intervistati ha affermato di rimuovere solo la parte ammuffita. Anche nel caso di bacche ammuffite, i frutti colpiti e circostanti non dovrebbero più essere mangiati. Solo il 60% rispetta questa regola.

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