Roma – Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), la Conferenza permanente dei Direttori Generali degli Enti Pubblici di Ricerca Italiani (Codiger) e il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE), l’organismo centrale che si occupa in Italia di ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei RAEE provenienti dai nuclei domestici, hanno sottoscritto un accordo quadro di collaborazione destinato a promuovere in tutti gli enti di ricerca pubblici nazionali la corretta gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ‘dual use’ e a favorire la divulgazione scientifica sull’importanza del corretto riciclo e recupero dei RAEE. Il termine RAEE ‘dual use’ identifica i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) generati dall’utilizzo in attività commerciali, industriali o istituzionali di apparecchiature utilizzate anche in ambito domestico. Promotore dell’accordo quadro è il Consiglio Nazionale delle ricerche che nel maggio del 2023 ha sottoscritto con il CdC RAEE un protocollo di collaborazione con le medesime finalità.
In qualità di utilizzatori di numerose AEE e produttori di RAEE dual use, tutti gli enti di ricerca hanno infatti l’esigenza di avviare a corretto trattamento questi rifiuti tecnologici. In base al recente protocollo viene facilitato il ritiro gratuito dei RAEE nei punti di prelievo presso le strutture identificate e il successivo conferimento agli impianti accreditati dal CdC RAEE ad opera dei sistemi collettivi consorziati. Il Centro di Coordinamento metterà pertanto a disposizione il portale per l’iscrizione dei punti di prelievo dei RAEE dai singoli enti di ricerca ed effettuerà l’attivazione del servizio di ritiro gratuito tramite i sistemi collettivi. A sua volta il Codiger si attiverà presso tutti gli enti associati per far conoscere e promuovere l’accordo e le relative procedure attuative e operative. Sul fronte della comunicazione e della divulgazione scientifica, i tre soggetti firmatari svolgeranno attività di informazione e formazione sulla natura e la pericolosità dei RAEE per l’ambiente, ma anche sulle loro potenzialità economiche in termini di ‘sostenibilità’ e, pertanto, sull’importanza del loro corretto riciclo e recupero. Il Cnr metterà a disposizione il proprio know-how e le informazioni acquisite direttamente dall’esperienza attualmente in
corso. Il CdC RAEE opererà in sinergia con il Codiger per identificare gli argomenti di maggiore interesse scientifico e per supportare e favorire la diffusione e la divulgazione culturale e scientifica sul corretto trattamento dei RAEE. “Rafforzare ulteriormente una sinergia tra enti di ricerca come interscambio di esperienza e opportunità per offrire soluzioni di impatto positivo per il Paese è l’intento del presente accordo quadro e del lavoro comune tra le istituzioni di ricerca” commenta Giuseppe Colpani, direttore generale del Consiglio nazionale delle ricerche. “Gli enti pubblici di ricerca giocano un ruolo importante, non solo e non tanto in qualità di utilizzatori – spesso rilevanti – di apparecchiature elettriche ed elettroniche, e quindi di generatori di rifiuti ma, soprattutto, quali generatori di conoscenza, e cultura, sulla gestione della tecnologia, in un’ottica di circolarità e sostenibilità” afferma Moreno Tivan, segretario generale del Codiger. “È in quest’ottica che va valutata l’importanza di un accordo che si vuole di sistema, indirizzato a promuovere e divulgare la conoscenza scientifica su temi che rivestono importanza crescente l’ambiente in cui viviamo”. “Questo accordo quadro rappresenta la naturale estensione della collaborazione avviata lo scorso anno con il Consiglio nazionale delle ricerche e risponde nei fatti alla volontà del consorzio di ampliare la platea di soggetti a cui mettere a disposizione il servizio gratuito di ritiro dei RAEE provenienti dai nuclei domestici e dual use, così da assicurarne il corretto avvio a riciclo e consentire il recupero delle materie prime critiche” dichiara Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Al tempo stesso l’instaurazione di relazioni con nuovi e autorevoli enti nazionali di ricerca contribuirà alla diffusione delle informazioni scientifiche utili a incrementare la conoscenza dell’importanza di una corretta gestione di questa tipologia di rifiuto in Italia”. (30Science.com)