Roma – La presenza delle donne negli eventi organizzati dalle amministrazioni e dagli enti pubblici è ancora inferiore a quella degli uomini, soprattutto per quanto riguarda la figura dell’esperto invitato a partecipare a un panel. Sono i risultati presentati oggi a Roma del progetto ‘No Women No Panel – Senza donne non se ne parla’ promosso dalla Rai su impulso della Commissione Ue per il monitoraggio e la valutazione di impatto della partecipazione equilibrata e plurale di donne e uomini nella comunicazione pubblica, con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere, valorizzando il talento e le competenze anche femminili.
I dati analizzati riguardano le attività di monitoraggio effettuate dalle istituzioni nazionali e territoriali – Pubbliche amministrazioni, Università, Enti di ricerca e Accademie – firmatarie dell’Accordo con la Rai, tra cui lo stesso Cnr. Il progetto NWNP ha monitorato 2303 eventi di 25 organizzazioni firmatarie nel corso del 2023. Le organizzazioni coinvolte sono Regioni ed enti locali (Comuni, Province, Città Metropolitane) e organizzazioni accademiche e di ricerca (Università e CNR). I 2303 eventi monitorati nel corso del 2023 sono stati nel 77% eventi fisici, nel 16% eventi ibridi e solo nel 8% dei casi online, mostrando un ritorno deciso agli eventi di comunicazione pubblica in presenza. Complessivamente, i Manel (ovvero gli eventi con esperti esclusivamente di genere maschile) rappresentano ancora un quarto degli eventi monitorati, percentuale che cresce al 41% se consideriamo anche gli eventi a predominanza maschile. Viceversa, gli eventi a predominanza femminile rappresentano il 28% del totale (20,5+7,3). Se gli EELL e Regioni hanno organizzato il 34% di eventi bilanciati, nei quali la presenza femminile è compresa tra il 33 e il 66%, le Università e la ricerca raggiungono il 28%.
Se però ci focalizzassimo su eventi con una sola persona esperta tra gli invitati, vediamo che il 57% di esse ha genere maschile. I dati del monitoraggio NWNP mostrano una complessiva parità in linea generale nella partecipazione agli eventi di comunicazione pubblica. Le differenze permangono nei profili delle persone esperte invitate agli eventi dove rimane più alto il numero degli uomini. Continuano a persistere eventi tutti al maschile, i cosiddetti manel, ma all’opposto vi sono un numero di eventi parimenti tutti al femminile. Il valore del progetto NWNP risiede nella sua capacità di sensibilizzazione e nell’esplicito impegno a rendere la comunicazione pubblica più partitaria per le donne e per gli uomini. Superando stereotipi che legano settori specifici o discipline alla sfera maschile o femminile.
“A più di due anni dalla firma del Memorandum con la Rai per la realizzazione della campagna ‘No Women No Panel’, sono lieta di presiedere alla presentazione dei primi risultati che riguardano anche il nostro Ente”, ha dichiarato la Presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. “Il Cnr ha aderito all’iniziativa sin dal suo avvio nel 2022, con un gruppo di lavoro interno e supporta scientificamente il monitoraggio e l’analisi dei dati raccolti da tutte le istituzioni firmatarie del progetto. Per il Cnr si è registrato un aumento della partecipazione femminile alle attività di comunicazione e divulgazione già dal 2022 al 2023. Ritengo che l’Accordo con la Rai sia un passo importante per garantire che entrambi i generi siano rappresentati in una varietà di ruoli e contesti”.
“Oggi è una giornata importante: siamo qui per vedere i soggetti che hanno aderito al progetto ‘No women no panel’ e qual è l’equilibrio di genere negli eventi che sono stati misurati, ricordandoci che panel con diversità portano punti di vista più ricchi ed interessanti”, ha dichiarato la Presidente della Rai Marinella Soldi. “I numeri non mentono e la trasparenza è uno dei punti di forza di questo progetto, ci aiuta ad avere consapevolezza, a guardare la strada fatta e migliorarci dove serve. Anche per questo i media hanno una grande responsabilità: perché sono tra i principali ispiratori di modelli, per tutte le generazioni. I messaggi che si danno – o che sono assenti – si amplificano nella società e per questo il servizio pubblico ha un ruolo di primo piano in questa battaglia di civiltà contro gli stereotipi di genere. Per una Rai di tutti, accessibile ed equilibrata”.(30Science.com)