Lucrezia Parpaglioni

Miniera albanese di Bulqizë, serbatoio naturale di H2

(9 Febbraio 2024)

Roma – Misurazioni dirette effettuate nelle profondità della miniera di cromo di Bulqizë, in Albania, hanno rivelato che questa contiene naturalmente enormi quantità di idrogeno o H2, suggerendo la presenza di un serbatoio di gas profondamente radicato nelle circostanti massicce ofioliti, ovvero le sezioni di crosta oceanica e del sottostante mantello che sono state sollevate o sovrapposte alla crosta continentale fino ad affiorare. A rivelarlo uno studio internazionale pubblicato su Science. I risultati gettano nuova luce sui contesti geologici in cui potrebbero trovarsi altre fonti naturali di H2. “In passato, l’industria del petrolio e del gas ha largamente ignorato le ofioliti, considerandole inadatte allo sfruttamento delle risorse di idrocarburi”, hanno dichiarato Laurent Truche, dell’Université Grenoble Alpes, e colleghi. “Tuttavia, queste formazioni onshore potrebbero offrire un potenziale per accumuli di H2 su larga scala e quindi costituiscono un obiettivo promettente per l’esplorazione di H2”, hanno aggiunto i ricercatori. I depositi di H2 naturale che risiedono in profondità sotto la superficie terrestre sono una promettente fonte di energia priva di carbonio. Tuttavia, non è ancora del tutto chiaro dove si trovino gli accumuli recuperabili di idrogeno nelle formazioni geologiche e se siano abbastanza grandi da giustificarne l’estrazione. Truche e colleghi hanno estratto i risultati nell’ambito di un’esplorazione della miniera sotterranea di cromite Bulqizë in Albania, dove gli autori hanno scoperto un intenso degassamento di H2. La miniera di Bulqizë, uno dei più grandi siti di estrazione del cromo sulla Terra, si trova nella fascia ofiolitica della zona di sovrasubduzione del Mediterraneo orientale, composta da rocce del mantello dell’antica crosta oceanica che sono state sollevate sui continenti. Secondo i rilevamenti, effettuati in modo diretto dagli autori, ogni anno dalla miniera vengono rilasciate almeno 200 tonnellate di gas H2 quasi puro, il che la rende una delle più grandi fonti naturali di H2 registrate finora. La fuoriuscita di idrogeno è stata particolarmente intensa nei livelli più profondi della miniera, in particolare a profondità comprese tra 500 e 1000 metri sotto la superficie e concentrata in regioni altamente fagliate della miniera. Gli autori suggeriscono che il flusso potrebbe derivare da un accumulo di H2 a lungo termine all’interno di un serbatoio fagliato, il che potrebbe significare che queste formazioni e condizioni geologiche potrebbero essere utili per trovare altri depositi naturali di H2. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.