Roma – Gianni Ciofani, Francesco Di Stasio, Giacomo Novembre, Velia Siciliano e Agnieszka Wykowska sono le ricercatrici e i ricercatori dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia nelle città di Genova, Pisa, Roma e Napoli, premiati oggi con i finanziamenti Proof of Concept (PoC) dall’European Research Council (ERC). Ciascuno di loro riceverà 150.000 euro per colmare il divario tra i risultati della loro ricerca pionieristica e le prime fasi della commercializzazione. I 5 progetti posizionano IIT come l’Istituto che ha conquistato maggiori finanziamenti in tutta Europa in questa terza tornata di assegnazioni.
L’annuncio da parte dell’ERC vede una lista di 102 nuovi beneficiari in 20 paesi dell’Unione Europea, portando a 240 il numero di ricercatori e ricercatrici che nel corso del 2023 sono stati selezionati per il carattere innovativo delle loro ricerche nelle tre assegnazioni di finanziamenti ERC PoC,. L’investimento totale è stato di 36 milioni di euro. Lo schema di sovvenzioni Proof of Concept (PoC) è aperto solo ai ricercatori che sono attualmente o sono stati precedentemente finanziati dall’ERC con altri contributi, quali Starting, Consolidator, Advanced o Synergy.
La Commissaria Europea per Innovazione, Ricerca, Cultura, Educazione e Giovani, Iliana Ivanova, ha ricordato l’importanza dei finanziamenti ERC PoC per “trasformare ricerche all’avanguardia in innovazioni tangibili”; la Presidente dell’ERC, Maria Leptin, ha sottolineato che “la ricerca di base curiosity-driven e l’innovazione vanno di pari passo”.
In Italia saranno finanziati 12 progetti di tipo “Proof of Concept”, tra cui 5 in IIT, che in questa tornata è l’Istituto ad acquisire il numero maggiore di finanziamenti in tutta Europa.
Nel corso del 2023 IIT ha acquisito in totale 8 finanziamenti di tipo ERC PoC: 1 nella prima tornata, assegnato ad Antonio Ambrosio; 2 nella seconda tornata, assegnati ad Arash Ajoudani e Ilka Kriegel; 5 in quest’ultima assegnazione. Il progetto di Kriegel sulla conversione e stoccaggio di energia, inoltre, è stato scelto dall’ERC come storia in evidenza nelle comunicazioni di oggi.
I progetti di IIT di quest’ultima tornata di finanziamenti sono accumunati da una forte interdisciplinarità e da un importante impatto che avranno sulla salute della popolazione europea, dai tumori alle malattie del neurosviluppo, e sulle nuove tecnologie quantistiche.
Gianni Ciofani, ligure di origine, è al suo quarto finanziamento da parte dell’ERC. Il primo (Starting grant) nel 2016 per lo sviluppo di un sistema innovativo per il rilancio di farmaci nel tumore al cervello; il secondo di tipo PoC nel 2018 per la creazione di un modello biomimetico della barriera ematoencefalica, e il terzo, sempre PoC, nel 2022 per applicare tale modello allo studio del tumore al cervello. Con l’ultimo progetto, dal nome BISCUIT, Ciofani punta a rendere l’intero sistema un mini-laboratorio di studio dove testare direttamente l’efficacia di farmaci e di nanoparticelle all’interno di un microambiente che riproduce tutte le caratteristiche biologiche della barriera ematoencefalica e delle sue patologie, dagli ictus ai tumori. Il laboratorio portatile BISCUIT ridurrebbe, così, i test su modelli animali e migliorerebbe la riuscita dei clinical trials. Gianni Ciofani è coordinatore del Center for Material Interfaces di IIT a Pontedera, Pisa.
Velia Siciliano, originaria di Napoli, è dal 2017 responsabile del laboratorio Synthetic and Systems Biology for Biomedicine presso il Centro di IIT a Napoli. Siciliano conquista il suo primo finanziamento (Starting grant) nel 2019 per potenziare le immunoterapie che si basano sull’uso di cellule T geneticamente modificate, dette CAR-T, attraverso circuiti di biologia sintetica in modo da renderle più efficaci. La combinazione tra sistemi biologici e artificiali sarà al centro anche del suo ultimo progetto, dal titolo BURnOUT, che mira ad applicare software di intelligenza artificiale e machine learning per individuare un processo che velocizzi l’ingegneria di cellule di mammiferi tramite un sequenziamento genetico automatizzato. Il sistema permetterà di ridurre i tempi e i costi dell’ingegneria cellulare per la produzione di farmaci e di “living therapies”, rendendo i prodotti commerciali più accessibili dal punto di vista economico.
Agnieszka Wykowska, polacca di origine, è responsabile del laboratorio di “Social Cognition in Human-Robot Interaction” dell’IIT di Genova, il cui obiettivo è studiare e comprendere la cognizione sociale umana quando è presente un’interazione con agenti artificiali, quali i robot umanoidi. Wykowska vince il suo primo finanziamento ERC (Starting grant) nel 2016 per studiare come e in quali condizioni le persone trattano i robot come esseri intenzionali. Da tali studi ha origine il suo ultimo progetto RONIN che ha l’obiettivo di utilizzare il robot umanoide iCub all’interno di un percorso di riabilitazioneassistito da robot, per supportare gli adolescenti con difficoltà legate a condizioni del neurosviluppo nel raggiungere una vita adulta indipendente. Tramite “giochi di ruolo” con il robot riguardanti attività di vita quotidiana, gli adolescenti potranno interagire con un oggetto di complessità ridotta rispetto all’essere umano, e quindi in un contesto più adatto alle loro competenze sociali. I protocolli educativi saranno esplorati dal gruppo di Wykowska in collaborazione con terapisti in ambiente clinico, così da capirne l’efficacia e il loro futuro utilizzo nell’educazione dei giovani con disabilità.
Giacomo Novembre, fiorentino, è un neuroscienziato cognitivo del Center for Life Nano- and NeuroScience di IIT a Roma, dove studia il cervello umano e la cognizione con un approccio multidisciplinare. Rientrato in Italia dopo un lungo periodo di studio e lavoro tra Olanda, Germania, Australia e Regno Unito, Novembre ha conquistato il suo primo finanziamento ERC (Starting grant) nel 2020 per studiare le basi neuroscientifiche della “musicalità comunicativa” dell’essere umano, ovvero la capacità innata delle persone di comunicare attraverso la musica. Grazie all’ultimo finanziamento per il progetto AUTISMUS, Novembre applicherà tali conoscenze allo sviluppo di una tecnologia che possa aiutare le persone autistiche con difficoltà di interazione sociale utilizzando la musica per comunicare e interagire con agli altri.
Francesco Di Stasio, genovese, rientrato in Italia dalla Spagna nel 2019 grazie al primo finanziamento da parte di ERC (Starting grant) per il progetto NANOLED, si aggiudica la seconda borsa per il progetto MOONSHOT volto alla creazione dei componenti base delle comunicazioni quantistiche del futuro: nanoparticelle luminose – dette quantum dots – in grado di emettere singole particelle di luce da utilizzare nelle telecomunicazioni. Con il progetto NANOLED Di Stasio ha individuato il metodo di creare i quantum dots in modo molto controllato; il passo successivo con MOONSHOT sarà renderli operativi e applicabili nell’industria europea.(AGI)