Roma – Si chiama Zosurabalpin, è un composto appartenente a una nuova classe di antibiotici potenzialmente in grado di contrastare la resistenza ai farmaci. A svilupparlo un gruppo di ricerca internazionale di scienziati afferenti all’Università dell’Illinois e alla multinazionale F. Hoffmann-La Roche. Il team, guidato da Claudia Zampaloni, Patrizio Mattei e Konrad Bleicher, ha pubblicato le proprie scoperte sulla rivista Nature. Gli autori hanno utilizzato il batterio Acinetobacter baumannii (CRAB) resistente ai carbapenemi e classificato come patogeno potenzialmente preoccupante dall’Organizzazione mondiale della sanità. L’A. baumannii, spiegano gli esperti, presenta una struttura particolarmente complessa a causa della membrana esterna ricca di lipopolisaccaride (LPS), resistente a diversi antibiotici. Zosurabalpin, un peptide macrociclico, mostra una promettente attività antibatterica, ostacolando il complesso di trasporto e il movimento del batterio. Gli scienziati hanno utilizzato dei modelli murini per valutare l’efficacia del composto. Stando ai dati preliminari, l’antibiotico si è dimostrato in grado di trattare efficacemente i casi esaminati. Sarà tuttavia necessario considerare il potenziale per l’insorgenza di resistenza al nuovo composto attraverso analisi più approfondite. In un lavoro correlato e pubblicato sempre su Nature, un gruppo di ricerca guidato da Daniel Kahne, dell’Università di Harvard, ha esaminato il meccanismo d’azione della nuova classe di antibiotici. Il team ha dimostrato che Zosurabalpin è in grado di intrappolare il complesso di trasporto dell’LPS in uno stato legato al substrato, portando successivamente alla morte cellulare. Il nuovo composto, commentano gli esperti, potrebbe essere significativamente utile contro patogeni e batteri come l’A. baumannii. “La ricerca in corso – sostiene Michael Lobritz, di Roche Pharma – contribuirà ad approfondire la nostra conoscenza sulle membrane batteriche. Il nostro obiettivo è contribuire con innovazioni per superare la resistenza antimicrobica, una delle maggiori sfide in materia di malattie infettive per la salute pubblica”. “Questa nuova classe di antibiotici – aggiunge Kenneth Bradley, di Roche Pharma – si lega sia al complesso di trasporto che all’LPS stesso, impedendone il trasporto verso la membrana esterna. Di conseguenza, l’LPS rimane intrappolato nel complesso della membrana interna. Senza la capacità di trasportare LPS, i batteri muoiono. La nuova molecola supera i meccanismi esistenti di resistenza ai farmaci che gli antibiotici attualmente disponibili non riescono ad affrontare, il che rappresenta un notevole passo in avanti contro la resistenza antimicrobica”. Questi risultati evidenziano quindi l’importanza di identificare composti specifici per contrastare la resistenza agli antibiotici, una tematica sempre più rilevante per la salute pubblica. “Zosurabalpin – scrivono gli scienziati – sembra avere un notevole potenziale per l’uso in clinica. Il composto è risultato efficace contro più di 100 campioni clinici di CRAB testati in laboratorio e ha ridotto considerevolmente i livelli di batteri nei topi con polmonite indotta da CRAB. Allo stesso tempo, i modelli murini con risposta immunitaria anomala e sepsi trattati con Zosurabalpin erano associati a un tasso di mortalità significativamente inferiore rispetto al gruppo di controllo”. “Zosurabalpin – aggiungono in un approfondimento Morgan K. Gugger e Paul J. Hergenrother, dell’Università dell’Illinois – è già in fase di sperimentazione negli studi clinici. I dati sembrano molto promettenti. Speriamo che questa nuova classe di antibiotici possa contribuire significativamente alla lotta contro le infezioni invasive da CRAB”. (30science.com)
Valentina Di Paola
Nuovo promettente antibiotico contro la resistenza ai farmaci
(3 Gennaio 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).