Roma – La LEO Foundation è uno dei maggiori finanziatori privati mondiali della ricerca sulle malattie della pelle. Quest’anno, per la prima volta, l’istituzione danese ha creato il Serendipity grant con lo scopo di consentire ai premiati – già attivi nella LEO Foundation – di indagare su idee o scoperte nuove e inaspettate scaturite dalla loro precedente attività scientifica.
Marta Giacomello del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova nel 2021 si era aggiudicata un Open competition grant, dell’importo di mezzo milione di euro, per una ricerca sui processi cellulari alla base della produzione della melanina. Oggi la ricercatrice padovana ha ottenuto una seconda borsa sempre di 500.000 euro per approfondire il ruolo di una proteina coinvolta nella frammentazione di alcuni organelli intracellulari (mitocondri) nella melanogenesi, il processo di produzione dei pigmenti responsabili della colorazione della pelle, noti come melanina.
“La melanina viene sintetizzata nei melanociti all’interno di organelli specifici: i melanosomi. I processi che regolano la formazione di questi ultimi, tuttavia, non sono ancora chiari: alcuni dati preliminari ottenuti dalla dottoressa Ana Paula Magalhaes Rebelo, una brillante ex-assegnista nel mio laboratorio, indicano che una proteina nota per il suo ruolo nel controllare la forma di altri organelli potrebbe essere coinvolta anche nella formazione dei melanosomi – dice Marta Giacomello del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova –. Obiettivo del progetto “Exploring the serendipitous connection between a mitochondria fission protein and melanosomes maturation” è non solo di confermare questa possibilità, ma anche di estendere il concetto ad altri organelli in cellule specializzate quali ad esempio gli adipociti. I risultati di questo progetto potrebbero portare a nuove scoperte nell’ambito della biologia cellulare di base, di potenziale interesse anche per lo studio di patologie umane associate ad alterazioni nella produzione di melanina, quali albinismo, vitiligine o melanoma”.
L’idea del Serendipity grant, che dura due anni, è di consentire ai ricercatori affermati, indipendentemente dall’anzianità di servizio, di rimanere curiosi e di continuare a perseguire nuove idee di ricerca, anche se queste esulano dall’ambito del progetto originale o dall’area di competenza o dal campo di ricerca riconosciuto del ricercatore.
“La storia ci insegna che le scoperte scientifiche hanno spesso origine da ricercatori che seguono la loro curiosità per indagare su scoperte inaspettate – spiega Anne-Marie Engel, Chief Scientific Officer della LEO Foundation –. Con le nostre sovvenzioni Serendipity vogliamo sostenere le scoperte che, nel contesto del progetto perseguito, possono essere viste come fallimentari o al di fuori del campo di applicazione, ma che potrebbero comunque avere il potenziale per generare nuove intuizioni e conoscenze”.
Marta Giacomello, professoressa associata al Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, ha conseguito la laurea in Biotecnologie farmaceutiche all’Università di Padova nel 2003, il dottorato di ricerca in Biotecnologie nel 2007 lavorando nel laboratorio della professoressa Paola Pizzo del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Ateneo patavino. Infine, ha conseguito la laurea magistrale in Biologia molecolare e cellulare all’Università di Bologna nel 2011. Fin dall’inizio della sua carriera professionale Marta Giacomello ha lavorato con scienziati di fama internazionale, come ad esempio il Premio Nobel per la Chimica Roger Y Tsien (2005, Howard Hughes Medical Institute and Dept. of Pharmacology; University of California, San Diego USA), il professor Tullio Pozzan (Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova), il professor Ernesto Carafoli (Istituto Veneto di Medicina Molecolare), il professor Bruno Cozzi (Dipartimento di Biomedicina comparata e alimentazione dell’Università di Padova) e il professor Luca Scorrano (Dipartimento di Fisiologia cellulare e molecolare dell’Università di Ginevra). Dal 2016 a oggi è ricercatrice all’Università di Padova al Dipartimento di Biologia: qui coordina un gruppo di ricerca internazionale nello studio del ruolo fisiologico dell’interazione tra organelli intracellulari.
La danese LEO Foundation è stata creata nel 1984, suoi obiettivi sono la responsabilità nella ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci che portino significativi benefici per i pazienti di tutto il mondo. La Fondazione eroga finanziamenti filantropici con l’obiettivo di supportare la migliore ricerca internazionale relativa a patologie della pelle.(30Science.com)