Roma – In occasione della giornata mondiale dell’AIDS, gli esperti dell’Ambulatorio di Malattie Infettive, alcuni dei quali hanno seguito la traiettoria di questa epidemia dall’inizio, tracciano un bilancio di queste quattro decadi. Da sempre al fianco dei pazienti, gli Infettivologi del Gemelli hanno dato anche un importante contribuito alla ricerca internazionale. E anche se l’AIDS oggi fa meno paura, il loro appello è ‘non abbassare la guardia’.
L’AIDS è una malattia infettiva relativamente giovane, che oggi compie 42 anni. E lungo tutta la storia, che continua ad evolvere e ad acquisire connotazioni anche epidemiologiche diverse, l’ambulatorio di Malattie Infettive del Gemelli c’è sempre stato, pronto a dare un aiuto concreto ai tanti pazienti assistiti in questi anni, in un ambiente sereno e lontano anni luce dal pregiudizio stigmatizzante. Anni caratterizzati da mille storie, da una lunga narrazione che i senior tra gli infettivologi hanno attraversato in tutte le sue fasi.
“La Clinica di Malattie Infettive di Fondazione Policlinico Gemelli, oggi diretta dal Professor Carlo Torti, ordinario di Malattie Infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha garantito un elevato livello di professionalità fin dai primi giorni dell’epidemia di AIDS – ricorda la professoressa Enrica Tamburrini, Responsabile della UOS Diagnosi e cura ambulatoriale malattie infettive di comunità e trasmissibili, terapia domiciliare e centro di riferimento AIDS e Associato di Malattie Infettive presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma – quando la mancanza di terapie efficaci generava terrore, rappresentando un faro costante per pazienti e familiari.
La prevenzione dell’infezione da HIV continua ad essere un pilastro fondamentale nella battaglia contro l’epidemia da AIDS, e l’Ambulatorio di Malattie Infettive di Fondazione Policlinico Gemelli rappresenta un esempio di impegno e innovazione nella gestione di questa sfida sanitaria. Nel corso delle generazioni di medici che si sono susseguite e che continuano a operare oggi, l’ambulatorio ha mantenuto una dedizione e uno spirito pionieristico costanti, affrontando con tenacia la persistente stigmatizzazione associata a questa patologia”.
In un’epoca in cui l’epidemiologia dell’infezione da HIV ha subito notevoli cambiamenti e nuovi farmaci sono entrati a far parte delle risorse per la prevenzione e il trattamento, l’Ambulatorio del Gemelli si è puntualmente adattato alle innovazioni e negli anni la sua lotta contro il virus e la stigmatizzazione si è intensificata, anche in un momento in cui l’attenzione nei confronti dell’AIDS sembra essersi affievolita.
“La costante ricerca scientifica portata avanti dal Policlinico Gemelli – ricorda la dottoressa Simona Di Giambenedetto, Dirigente Medico con Alta Specialità dell’Ambulatorio di Malattie infettive di Fondazione Policlinico Gemelli e Ricercatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ha contribuito in modo determinante a modificare le linee guida nazionali e internazionali per la terapia antiretrovirale. In occasione del 42° anniversario dell’epidemia di AIDS, è essenziale continuare a sottolineare l’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione e sulle nuove sfide che l’infezione da HIV presenta. In questo contesto, l’ambulatorio del Gemelli si distingue ulteriormente, adattandosi alle innovazioni più recenti, come la terapia antiretrovirale intramuscolare a lunga durata di azione, che ha rivoluzionato il trattamento dell’infezione, eliminando per i pazienti il peso della compressa quotidiana e offrendo nuove prospettive per la gestione dell’HIV.”
Anche l’epidemiologia dell’infezione da HIV è molto cambiata in questi anni. “Il cambiamento più significativo – spiega la dottoressa Di Giambenedetto – è l’aumento dei casi soprattutto tra le donne, gli uomini ultrasessantenni e le persone immigrate. Nonostante i progressi nelle terapie antiretrovirali dunque, la prevenzione rimane un elemento chiave nella gestione dell’infezione da HIV. In questo panorama gioca un ruolo fondamentale la PrEP, una profilassi farmacologica contro l’infezione da HIV che insieme al rendere il virus non trasmissibile (U=U) ci aiuta a ridurre di anno in anno il numero delle nuove infezioni. Il centro ambulatoriale del Gemelli segue attualmente circa 2500 persone con infezione da HIV, in profilassi pre-esposizione, con controlli periodici di tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili, agendo in maniera sostanziale quindi non solo sulla prevenzione di HIV ma anche delle malattie infettive a trasmissione sessuale (sifilide, clamidia e gonorrea).
Per i soggetti più fragili, anziani e con molte comorbidità, è disponibile infine anche un servizio di Assistenza a domicilio (UTD).
Infine continuiamo ad offrire assistenza a 360 gradi ai pazienti con AIDS e comorbilità anche complesse (linfomi, insufficienza respiratoria acuta, patologie infettive del sistema nervoso centrale, ecc) presso i nostri Reparti per acuti. Infatti negli ultimi anni stiamo vedendo sempre più pazienti già in fase avanzata di malattia (AIDS), a causa di una diagnosi tardiva, in linea con quanto appena comunicato dall’Istituto Superiore di Sanità che ha evidenziato che nel 2022 all’atto della diagnosi il 60% delle infezioni da HIV erano già nello stadio di AIDS conclamato”. (30Science.com)