Roma – Stefano Fabris è alla guida del Dipartimento di scienze fisiche e tecnologie della materia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Dsftm). La nomina è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione del Cnr del 19 luglio scorso.
Fabris, già Direttore dell’Istituto officina dei materiali (Cnr-Iom) di Trieste dal 2018, è un esperto di materiali avanzati e di infrastrutture di ricerca. Con una laurea in ingegneria dei materiali all’Università di Trieste, un PhD in Fisica in Inghilterra, e una specializzazione in Germania all’Istituto Max Planck, ha lavorato come ricercatore presso la SISSA di Trieste e ha insegnato presso le Università di Trieste, di Padova e alla SISSA stessa. È stato visiting scientist presso prestigiose strutture internazionali (Lawrence Berkeley National Laboratory, Centre Européen de Calcul Atomique et Moléculaire, National Institute for Materials Science in Giappone, Technische Universität München, Accademia delle Scienze di Pechino, etc). Per le sue ricerche, Fabris ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali,tra cui il premio Friedrich W. Bessel dalla fondazione Alexander von Humboldt, il premio presidenziale dell’Accademia Nazionale delle Scienze Cinesi ed è membro onorario dell’Istituto per gli Studi Avanzati di Monaco. Recentemente ha avviato e coordinato per il Cnr diverse iniziative strategiche nazionali e regionali, con particolare riferimento al potenziamento delle linee di luce del sincrotrone Elettra di Trieste e a diversi progetti finanziati dal PNRR, tra cui il Centro Nazionale in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing.Recentemente ha avviato e coordinato per il Cnr diverse iniziative strategiche nazionali e regionali, con particolare riferimento al potenziamento delle linee di luce del sincrotrone Elettra di Trieste e a diversi progetti finanziati dal PNRR, tra cui il Centro Nazionale in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing.Recentemente ha avviato e coordinato per il Cnr diverse iniziative strategiche nazionali e regionali, con particolare riferimento al potenziamento delle linee di luce del sincrotrone Elettra di Trieste e a diversi progetti finanziati dal PNRR, tra cui il Centro Nazionale in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing.
“Il Dipartimento detiene una solida posizione di leadership nazionale competitiva a livello internazionale”, commenta Fabris, aggiungendo che “l’obiettivo è quello di potenziare la capacità di generare nuova conoscenza in tutti i principali campi delle scienze fisiche e della struttura della materia, con un focus particolare sui nuovi materiali abilitanti per le tecnologie emergenti e sulle infrastrutture di ricerca”.
Il Cnr-Dsftm coordina e promuove le attività scientifiche di 12 Istituti di ricerca distribuiti su 66 sedi e in cui operano quasi 1300 dipendenti Cnr in stretta collaborazione con più di 250 professori e ricercatori universitari. La produzione scientifica del Dipartimento è di primo piano con più di 2400 pubblicazioni in riviste ad alto impatto ogni anno, così come la capacità di attrarre finanziamenti esterni, che sommano a 120 M€ nell’ultimo quadriennio. Dal punto di vista scientifico, il dipartimento è organizzato in cinque aree strategiche che spaziano dalla fisica atomica e fotonica, i materiali avanzati e la materia condensata, la microelettronica e la sensoristica, i sistemi complessi, la fisica dei plasmi e la biofisica. Oltre alla ricerca di base, vengono anche studiate applicazioni ad elevato impatto socio-economico come le tecnologie quantistiche, i sistemi avanzati per la sostenibilità energetica e protezione dell’ambiente, le telecomunicazioni, il supercalcolo, e la fusione nucleare. Il DSFTM svolge inoltre un importante ruolo per il Paese tramite il coordinamento delle più importanti infrastrutture di ricerca europee e nazionali nel campo delle scienze fisiche. (30Science.com)