Lucrezia Parpaglioni

Cannabis, nuoce allo sviluppo del feto

(16 Maggio 2023)

Roma – L’uso di cannabis nei primi mesi di gravidanza riduce significativamente il peso del neonato alla nascita, con effetti più gravi se l’uso continua nelle fasi successive. Lo dimostra lo studio della Central Michigan University, pubblicato su Frontiers in Pediatrics. I ricercatori statunitensi hanno esaminato come il momento dell’esposizione alla cannabis, durante la gestazione, influisca sullo sviluppo fetale.

“Abbiamo dimostrato che anche quando l’uso di marijuana avveniva solo nel primo trimestre di gravidanza, il peso alla nascita si riduceva in modo significativo, di oltre 150 g in media”, ha detto la dottoressa Beth Bailey, professore e direttore della ricerca sulla salute della popolazione alla Central Michigan University e autrice senior dello studio pubblicato. “Se l’uso è continuato – ha detto Bailey – nel secondo trimestre, anche la circonferenza cranica dei neonati è diminuita in modo significativo”.

“Questi risultati sono importanti in quanto le dimensioni del neonato sono una caratteristica fondamentale per le previsioni future sulla salute e lo sviluppo del bambino”, ha aggiunto la dottoressa Phoebe Dodge, prima autrice dello studio, neolaureata al Central Michigan University College of Medicine e specializzanda in pediatria all’University Hospitals Rainbow Babies and Children’s Hospital di Cleveland.

“I deficit dimensionali erano maggiori tra i neonati esposti alla marijuana durante la gestazione”, ha spiegato Bailey.

Lo studio ha dimostrato che l’uso occasionale, ad esempio per la nausea mattutina del primo trimestre, può ridurre la crescita del feto allo stesso modo dell’uso continuato durante la gravidanza. Lo stesso vale per altri usi nelle fasi iniziali, compresi i casi in cui una persona fa uso di cannabis senza sapere di essere incinta. Smettere prima della gravidanza è la raccomandazione migliore.

Gli autori hanno sottolineato che nel loro studio non avevano informazioni su quanto o quanto spesso le partecipanti usassero la cannabis. I risultati si basavano sul fatto che le persone ne facessero o meno uso in determinati periodi della gravidanza. Pertanto, lo studio non ha potuto stabilire se ci fosse una connessione tra l’uso intenso e risultati più pronunciati nella crescita del neonato.

Sono, dunque, necessari altri studi per determinare se la tempistica o la quantità di consumo siano più importanti quando si tratta di effetti sulle dimensioni del neonato.

“La raccomandazione migliore è quella di consigliare alle donne di interrompere l’uso di marijuana prima di una gravidanza”, ha detto Dodge. Tuttavia, smettere il prima possibile dopo la gravidanza è la seconda opzione migliore per evitare esiti negativi a lungo termine sulla salute e sullo sviluppo. “Ci sono alcuni benefici nello smettere di fumare tra coloro che iniziano la gravidanza facendo uso di marijuana”, ha proseguito Dodge. (30Science)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.