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Studio dei corpi in decomposizione per la scienza e la giustizia. Iniziativa dei medici legali

(16 Maggio 2023)

Roma – “Così lo studio dei corpi in decomposizione aiuta la scienza e la giustizia”, parla il prof. Carlo Campobasso, componente del Direttivo della Società Italiana di Medicina Legale (SIMLA) e Presidente del Gruppo Italiano di Entomologia Forense (GIEF).
Il GIEF (Gruppo Italiano di Entomologia Forense) insieme al GIAOF (Gruppo Italiano di Odontologia e Antropologia Forense) e alla SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale) organizzano il Taphonomic Facilities: a forensic science webinar che si terrà il 24 maggio, dalle 17 alle 18:30. La scadenza per la registrazione è il 20 maggio.

A introdurre il pubblico europeo al concetto di body farm – strutture di ricerca istituzionali diffuse negli Stati Uniti in cui i corpi umani forniti da donatori vengono utilizzati per studi sulla decomposizione – è stato il romanzo La fabbrica dei corpi di Patricia Cornwell, nel corso del quale il celebre personaggio letterario Kay Scarpetta, medico legale, indaga col prezioso supporto di un istituto scientifico che studia il disfacimento dei cadaveri. “In Italia non esistono degli istituti del genere – spiega il professore Campobasso, presidente GIEF e Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Legale all’Università Vanvitelli di Napoli – e in tutta Europa l’unico esempio si trova ad Amsterdam dove però non autorizzano le ricerche in superficie, per evitare che i corpi vengano sottoposti alla visione esterna”.

Eppure si tratta di pratiche decisive a livello scientifico perché il “decadimento della materia organica in relazione agli elementi organici in cui si trova – prosegue il professore – , nonché l’interazione con l’ambiente, la superficie di appoggio, gli agenti atmosferici, l’azione della microfauna o della macrofauna cadaverica, e tutto il processo che porta alla scheletrizzazione o alla interazione con le piante, permette una visione completa dello studio della decomposizione, nell’ottica di una vera e propria ecologia cadaverica”. Elementi che risultano decisivi per comprendere i mezzi e l’epoca della morte, ma anche per accertare le modalità di seppellimento di un corpo. Pratiche che coinvolgono direttamente anche le forze dell’ordine che in queste strutture vengono formate in quanto direttamente coinvolte, insieme e a supporto dei medici legali, nelle attività di sopralluogo sulla scena di un crimine per le procedure di repertamento e rimozione del cadavere.

Da questo punto di vista l’esperienza nordamericana è unica: nell’ambito del webinar, quattro esperti di fama mondiale presenteranno a medici legali e non – iscritti a SIMLA – le potenzialità delle attività di formazione e ricerca condotte presso le body farm, fornendo al contempo una panoramica di alcuni degli ultimi sviluppi nei campi dell’antropologia e dell’entomologia.

A limitare lo sviluppo di questa modalità di ricerca in Europa e soprattutto in Italia c’è anche una diversa impostazione culturale. “Esiste una necessità scientifica multidisciplinare – conclude il professore – perché dei cadaveri umani possano essere oggetto di studio al fine di migliorare la comprensione dei processi che regolano la decomposizione e la colonizzazione da parte degli insetti così superando i limiti posti dal modello animale anche nella ricerca antropologica e patologica. L’attenzione della comunità scientifica sta gradualmente superando le comprensibili riserve etiche all’uso dei cadaveri nella sperimentazione, e di tanto ne è prova anche in Italia una recente normativa di legge che consente di donare il proprio corpo alla scienza”.
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