Roma – Per migliaia di anni, le popolazioni andine hanno masticato le foglie della pianta di coca per combattere la fame, curare il mal di montagna e reintegrare le energie. Eppure, secondo il diritto internazionale, questa antica coltura è trattata con la stessa severità della cocaina e del fentanyl. Ora, gli scienziati guidati da Harvard University Herbaria, Harvard affermano che è giunto il momento di porre fine a questa contraddizione. Una nuova prospettiva internazionale pubblicata su Science sostiene che le prove scientifiche supportano chiaramente la foglia di coca come una pianta coltivata benigna, utile e culturalmente fondamentale che dovrebbe essere rimossa dall’elenco delle sostanze della Tabella I, dove attualmente compare insieme a cocaina e fentanil, ai sensi della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961. “La storia di un uso sicuro e di un’importanza culturale della coca è in netto contrasto con i danni della cocaina purificata”, ha affermato l’autore principale Dawson M. White, ricercatore post-dottorato presso il Dipartimento di Biologia Organismica ed Evoluzionistica di Harvard. “Riconoscere questa differenza è essenziale per politiche basate sull’evidenza e per allinearsi agli obiettivi espressi dalle comunità sudamericane maggiormente colpite dal proibizionismo”. L’analisi giunge in un momento cruciale, poiché l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta attualmente esaminando lo status giuridico della coca. Un rapporto di esperti redatto dall’OMS conferma sia l’assenza di danni causati dalla foglia di coca sia i danni tangibili causati dal suo divieto. Il Comitato di esperti sulla tossicodipendenza (ECDD) dell’OMS si riunirà a Ginevra dal 20 al 22 ottobre 2025 per formalizzare una raccomandazione alla Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti. “Questo incontro rappresenta una rara opportunità per l’OMS e l’ONU di correggere una classificazione radicata in pregiudizi coloniali e in una scienza obsoleta”, ha affermato White. Gli autori si basano su dati provenienti da antropologia, biologia evolutiva, biochimica, farmacologia, economia e scienze sociali per distinguere la pianta di coca dal suo alcaloide purificato, la cocaina. I risultati sottolineano anche la necessità di una riforma, da tempo attesa, delle politiche globali in materia di droga, evidenziando che la coca viene coltivata da oltre 8.000 anni e utilizzata in sicurezza come leggero stimolante, medicinale ed elemento rituale in oltre 100 culture.(30Science.com)

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Scienziati chiedono di riabilitare la foglia di coca
(15 Ottobre 2025)

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