Valentina Di Paola

La violenza sessuale ha ripercussioni sul cervello

(14 Ottobre 2025)

Roma – Molte delle donne che hanno subito una violenza sessuale presentano una marcata riduzione della normale comunicazione tra due importanti aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione e nel controllo delle emozioni: l’amigdala e la corteccia prefrontale. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, presentato durante la conferenza dell’European College of Neuropsychopharmacology, condotto dagli scienziati dell’Hospital Clinic di Barcellona. Il team, guidato da Lydia Fortea, ha coinvolto 40 vittime di violenza sessuale subita nei 12 mesi precedenti, reclutate dall’ospedale, che sono state confrontate con un gruppo di controllo. A livello globale, spiegano gli esperti, tra il 17 e il 25 per cento delle donne subisce una violenza sessuale, e circa il 70 per cento di esse sviluppa un disturbo da stress post-traumatico. Ricerche precedenti su questa condizione hanno dimostrato che i pazienti mostrano cambiamenti nel modo in cui il cervello comunica. Nell’ambito dell’indagine, le partecipanti sono state sottoposte a scansioni cerebrali tramite risonanza magnetica funzionale a riposo, per esaminare la connettività cerebrale e la sua correlazione con i sintomi depressivi associati alla violenza. “Il PTSD conseguente ad aggressione sessuale – afferma Fortea – tende a essere particolarmente grave ed è spesso accompagnato da tassi più elevati di depressione, ansia e pensieri suicidi. Nonostante la violenza sessuale sia una delle forme di trauma più diffuse tra le donne, la maggior parte delle ricerche sul PTSD si è concentrata su altre dinamiche, come la guerra”. In questo lavoro, gli scienziati si sono concentrati sul sistema fronto-limbico. I risultati hanno mostrato che in 22 delle 40 donne che avevano subito violenze sessuali, la comunicazione tra l’amigdala e la corteccia prefrontale era effettivamente persa, scendendo a zero o quasi. “L’amigdala – spiegano gli autori – aiuta a elaborare emozioni come la paura, e la corteccia prefrontale contribuisce alla loro regolazione. Se questa connessione si indebolisce, il cervello potrebbe avere difficoltà a regolare le emozioni. Tuttavia, non abbiamo riscontrato che questo cambiamento cerebrale fosse direttamente correlato alla gravità dei sintomi del PTSD e della depressione”. Ciò supporta l’idea che i sintomi associati alla violenza sessuale potrebbero essere legati ai problemi che si sviluppano nei circuiti cerebrali che regolano le emozioni e la paura. “Saranno necessari studi longitudinali più ampi – commenta Marin Jukić, del Karolinska Institute di Stoccolma e dell’Università di Belgrado, che non è stato coinvolto nel lavoro – per determinare come si evolvono questi schemi neurali e se le terapie mirate possano migliorare la connettività tra amigdala e corteccia prefrontale. Il lavoro solleva la possibilità che tali interruzioni possano diventare biomarcatori predittivi della risposta al trattamento, guidando interventi personalizzati”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).