Roma – Le mani dei primi ominidi, risalenti a 1,5 milioni di anni fa, erano in grado di afferrare utensili, anche se non permettevano una presa forte. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati della Stony Brook University. Il team, guidato da Carrie Mongle, ha analizzato una serie di fossili appartenenti a Paranthropus boisei, un antico parente degli esseri umani. Tra i reperti esaminati, la prima mano conosciuta della specie, che offre spunti di riflessione sull’evoluzione di questa struttura. Le prove suggeriscono che fino a quattro specie di ominidi esistessero contemporaneamente nell’Africa orientale tra circa due e un milione di anni fa, tra cui P. boisei, Homo habilis, Homo rudolfensis e Homo erectus. Si presume che questi individui riuscissero a manipolare utensili, anche se le evidenze sono piuttosto limitate. In questo lavoro, i ricercatori hanno riportato alla luce lo scheletro parziale di un ominide rinvenuto nei pressi del lago Turkana, in Kenya, la cui età stimata è di poco superiore a 1,52 milioni di anni. L’esemplare, denominato KNM-ER 101000, presenta denti e cranio che rappresentano le prime ossa di mani e piedi inequivocabilmente associate alla specie. Le mani condividono caratteristiche sia con gli esseri umani moderni che con le scimmie antropomorfe africane. Ad esempio, le proporzioni di lunghezza tra pollice e dita indicano che P. boisei aveva una presa o una destrezza simili a quelle umane, ma probabilmente non possedeva precisione nella presa a pizzico. Al contrario, altre ossa della mano somigliano a quelle dei gorilla, il che potrebbe aver permesso all’ominide di arrampicarsi. Nel complesso, questi risultati suggeriscono che P. boisei potrebbe essere stato in grado di realizzare e utilizzare utensili, mentre la presa forte potrebbe aver facilitato la lavorazione del cibo, come la rimozione di determinate parti. “Questo fossile – commentano in un News & Views Tracy Kivell e Samar Syeda, del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology e del Museum of Natural History – suggerisce che la specie avesse una potente capacità di afferrare, vegetazione frondosa, utensili, rocce o rami. I dati evidenziano un modo di utilizzo delle mani unico tra gli ominidi conosciuti”. (30Science.com)

Valentina Arcovio
Scoperta la più antica mano ominide, ha 1,5 milioni di anni
(15 Ottobre 2025)
Valentina Arcovio