Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Premio internazionale di biologia a Rizzolatti (Lincei), “storica” la scoperta dei neuroni specchio

(16 Settembre 2025)

Roma – “Ricevere questo Premio è per me un grande onore. Ma soprattutto, venendo così tanti anni dalla scoperta dei neuroni specchio, e dopo anni di ricerca derivata, è un riconoscimento al valore che quella scoperta ha avuto per la storia delle Neuroscienze”. Così Giacomo Rizzolatti, professore emerito dell’Università di Parma e socio dell’Accademia dei Lincei, cui è stato assegnato il 41° (2025) Premio Internazionale di Biologia. Rizzolatti è riconosciuto a livello mondiale per aver identificato una classe di neuroni che si attivano sia quando un individuo compie un’azione, sia quando osserva la stessa azione compiuta da un’altra persona. Questa scoperta ha rivoluzionato il campo delle neuroscienze, aprendo la strada a un nuovo ambito di ricerca: le neuroscienze sociali, che studiano le basi neurali della comprensione reciproca tra individui. Il suo lavoro, documentato in oltre 500 articoli scientifici con un elevato numero di citazioni (161.600), ha chiarito le basi neurali per la comprensione del comportamento e delle emozioni altrui. La scoperta dei neuroni specchio ha ampliato il focus delle neuroscienze, spostandolo dall’analisi del singolo individuo all’indagine delle interazioni sociali. “Oggi, in un mondo sempre più centrato sulle relazioni a distanza, la ricerca sui neuroni specchio – prosegue Rizzolatti – diventa ancora più importante, per comprendere come i meccanismi di empatia legati a questi neuroni vengano meno nella mancanza del confronto faccia a faccia e per cercare di trovare soluzioni a questo enorme problema”. “Al di là di questo orizzonte, enormi passi avanti sta facendo la ricerca derivata sui neuroni specchio ad esempio nel campo delle riabilitazioni: si pensi ad una persona che per mesi sia costretta a non poter eseguire determinati movimenti a causa di un incidente; è evidente che i suoi stessi neuroni si ‘disabituino’ e perdano di ‘elasticità’ in relazione a questi stessi movimenti. Ma se facciamo vedere al paziente il video di come venivano eseguiti quei movimenti da lui stesso prima dell’intervento, ecco che il meccanismo imitativo dei neuroni specchio si mette in moto, rendendo più rapida e sicura la riabilitazione. Naturalmente si tratta di un principio applicabile alle più disparate situazioni, dallo sport fino agli infortuni sul lavoro” “Quello dei neuroni specchio – conclude Rizzolatti – è insomma un ampio mare ancora per molti versi da navigare ed è un privilegio aver potuto offrire il mio contributo in questa esplorazione così significativa”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla