Lucrezia Parpaglioni

Il lattato per via endovenosa rilascia un ormone che stimola il cervello dopo l’allenamento

(23 Settembre 2025)

Roma – Un’infusione endovenosa di lattato è sufficiente a indurre nel corpo il rilascio del pro-ormone BDNF, Brain-Derived Neurotrophic Factor, un ormone noto per la sua azione protettiva e ringiovanente sul cervello, normalmente rilasciato dopo un esercizio fisico intenso. Lo rivela uno studio guidato da Marcus Moberg, della Scuola Svedese di Scienze dello Sport e della Salute, pubblicato su Frontiers in Cellular Neuroscience. Lo studio ha coinvolto 12 volontari sani, ai quali sono stati somministrati a digiuno infusi di lattato di sodio o soluzione salina in due sessioni separate, mentre venivano monitorati i livelli di lattato e di pro-BDNF nel sangue e nel tessuto muscolare. L’infusione di lattato ha raggiunto concentrazioni simili a quelle che si ottengono con esercizi ad alta intensità e ha provocato un aumento significativo della concentrazione di pro-BDNF nel sangue, che è rimasta elevata fino a due ore dopo la fine dell’infusione. Al contrario, non si sono osservati cambiamenti nei livelli della forma matura di BDNF, mBDNF. Questo risultato suggerisce che il lattato, prodotto dai muscoli durante l’attività fisica, può fungere da segnale biochimico per stimolare processi di neuroprotezione e vulnerabilità cerebrale, favorendo il benessere neurologico anche in assenza di esercizio fisico diretto. Gli autori sottolineano che pur trattandosi di un risultato promettente, non si consiglia di sostituire l’esercizio fisico con infusione di lattato. L’attività fisica ad alta intensità rimane fondamentale per la salute cerebrale e il benessere generale. In futuro, questi studi potrebbero aprire la strada a interventi clinici personalizzati per la salute cerebrale, specialmente in pazienti con compromissioni neurologiche, e a farmaci che imitino gli effetti biochimici del lattato sul BDNF.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.