Roma – Condizioni di salute mentale come depressione, ansia, schizofrenia, disturbo bipolare e disturbo da stress post-traumatico, PTSD, aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari dal 50% fino quasi al 100%, e peggiorano gli esiti di patologie cardiache preesistenti, con un aumento della mortalità tra il 60% e il 170%. Lo rivela uno studio dell’Università Emory, pubblicato su The Lancet Regional Health-Europe. Lo studio sottolinea inoltre una relazione bidirezionale: oltre il 40% delle persone affette da malattie cardiovascolari presenta anche problemi di salute mentale, suggellando un legame complesso e interdipendente tra queste condizioni. Le alterazioni fisiologiche coinvolgono il sistema nervoso autonomo, SNA, che regola funzioni vitali involontarie, e l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, HPA, influente sulla risposta immunitaria e metabolismo. Lo stress cronico altera questi sistemi, causando infiammazione, ipertensione, anomalie metaboliche e disfunzioni cardiovascolari. La ricerca mette in evidenza che i determinanti sociali e le barriere all’accesso alle cure, inclusi stigma e difficoltà nell’integrazione tra assistenza mentale e fisica, aggravano le disparità di salute. Viene altresì sottolineato che i modelli preventivi attuali spesso non considerano i disturbi mentali nel calcolo del rischio cardiovascolare. Per migliorare la salute di queste popolazioni vulnerabili, gli autori propongono un approccio integrato e multidisciplinare, con squadre di ricerca cliniche dedicate che combinino salute mentale, comportamentale e cardiovascolare, al fine di garantire cure più efficaci, continue e accessibili. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Disturbi mentali legati a un rischio maggiore di mortalità per malattie cardiache
(1 Settembre 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.