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Astrofisico italiano in Cina pensa che sia possibile viaggio verso un buco nero

(7 Agosto 2025)

Roma – Sembra fantascienza: un’astronave, non più pesante di una graffetta, spinta da un raggio laser e lanciata nello spazio alla velocità della luce verso un buco nero, in missione per sondare la trama stessa dello spazio e del tempo e mettere alla prova le leggi della fisica. Ma per l’astrofisico ed esperto di buchi neri Cosimo Bambi, l’idea non è poi così inverosimile. In un articolo sulla rivista iScience della Cell Press , Bambi delinea il progetto per trasformare in realtà questo viaggio interstellare verso un buco nero. Se avrà successo, questa missione lunga un secolo potrebbe restituire dati da buchi neri vicini che cambieranno completamente la nostra comprensione della relatività generale e delle leggi della fisica. “Al momento non disponiamo della tecnologia necessaria”, afferma Cosimo Bambi, autore dell’Università Fudan in Cina. “Ma tra 20 o 30 anni, potremmo averla”. La missione si basa su due sfide chiave: trovare un buco nero abbastanza vicino all’obiettivo e sviluppare sonde in grado di resistere al viaggio. Le conoscenze pregresse sull’evoluzione delle stelle suggeriscono che potrebbe esserci un buco nero nascosto a soli 20-25 anni luce dalla Terra, ma trovarlo non sarà facile, afferma Bambi. Poiché i buchi neri non emettono né riflettono la luce, sono praticamente invisibili ai telescopi. Invece, gli scienziati li rilevano e li studiano in base al modo in cui influenzano le stelle vicine o distorcono la luce. “Sono state sviluppate nuove tecniche per scoprire i buchi neri”, afferma Bambi. “Penso che sia ragionevole aspettarsi di trovarne uno vicino entro il prossimo decennio”. Una volta identificato l’obiettivo, il prossimo ostacolo è arrivarci. Le sonde spaziali tradizionali, alimentate a combustibile chimico, sono troppo ingombranti e lente per compiere il viaggio. Bambi indica le nano-sonde – sonde della scala di un grammo composte da un microchip e una vela fotoelettrica – come una possibile soluzione. Laser terrestri investirebbero la vela con fotoni, accelerando la sonda a un terzo della velocità della luce. A quel ritmo, la sonda potrebbe raggiungere un buco nero a 20-25 anni luce di distanza in circa 70 anni. I dati raccolti impiegherebbero altri due decenni per arrivare sulla Terra, portando la durata totale della missione a circa 80-100 anni. Una volta che la sonda si trova in prossimità del buco nero, i ricercatori potrebbero condurre esperimenti per rispondere ad alcune delle domande più urgenti della fisica. Un buco nero ha davvero un orizzonte degli eventi, il confine oltre il quale nemmeno la luce può sfuggire alla sua attrazione gravitazionale? Le leggi della fisica cambiano in prossimità di un buco nero? La teoria della relatività generale di Einstein è valida anche nelle condizioni più estreme dell’universo? Bambi osserva che oggi i soli laser costerebbero circa mille miliardi di euro e che la tecnologia per creare una nano-nave non esiste ancora. Ma tra 30 anni, afferma, i costi potrebbero scendere e la tecnologia potrebbe tenere il passo con queste idee audaci. “Può sembrare davvero folle, e in un certo senso più vicino alla fantascienza”, dice Bambi. “Ma la gente diceva che non avremmo mai rilevato le onde gravitazionali perché sono troppo deboli. Ci siamo riusciti, 100 anni dopo. Si pensava che non avremmo mai osservato le ombre dei buchi neri. Ora, 50 anni dopo, ne abbiamo le immagini di due.”(30Science.com)

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