Roma – Rinvenuta un’associazione tra la vaccinazione contro l’herpes zoster, o fuoco di Sant’Antonio, e un rischio ridotto di eventi cardiovascolari quali infarto e ictus. Lo rivela studio guidato da Charles Williams, di GSK, presentato al Congresso 2025 della Società Europea di Cardiologia a Madrid. La ricerca ha incluso 19 studi, otto osservazionali e un trial clinico randomizzato di fase 3, con partecipanti prevalentemente di età media tra 53,6 e 74 anni. I ricercatori hanno rilevato che la vaccinazione con vaccino ricombinante, RZV, o con vaccino vivo attenuato, ZVL, è associata a una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari del 18% negli adulti di età inferiore a 18 anni e del 16% in quelli di età inferiore a 50 anni. In termini assoluti, ciò corrisponde a 1,2-2,2 eventi cardiovascolari prevenuti ogni 1.000 anni-persona nei gruppi vaccinati rispetto ai non vaccinati. L’herpes zoster è causato dalla riattivazione del virus varicella-zoster, che può infiammare i vasi sanguigni e aumentare il rischio di ictus e infarto. Precedenti studi avevano mostrato un picco di rischio cardiovascolare subito dopo l’herpes zoster, ma non era chiaro se la vaccinazione potesse mitigare questo rischio. Williams ha sottolineato che i dati ottenuti, pur incoraggianti, derivano principalmente da studi osservazionali soggetti a bias, e che sono necessari ulteriori studi clinici per chiarire se la vaccinazione abbia un ruolo causale nella protezione cardiovascolare, specialmente in popolazioni ad alto rischio. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Il vaccino contro l’herpes zoster riduce il rischio infarto e ictus
(28 Agosto 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.