Roma – L’epicatechina gallato, ECG, un composto naturale estratto dall’acero, può rappresentare un nuovo e promettente modo per combattere la carie dentale causata dal batterio Streptococcus mutans. Lo rivela uno studio guidato dall’ Università del Wyoming, pubblicato su Microbiology Spectrum. Questo polifenolo inibisce l’enzima sortasi A, fondamentale per l’ancoraggio delle adesine batteriche alla parete cellulare, impedendo così ai batteri di aderire ai denti e formare biofilm (placche) che portano alla carie. Secondo lo studio, l’ECG blocca l’attività della sortasi A di S. mutans, riducendo la capacità del batterio di aderire alle superfici dentali e di formare biofilm cariogeni. Questo composto è naturale, sicuro e abbondante nell’acero, quindi può essere usato come alternativa più sicura rispetto ai tradizionali agenti antiplacca. L’ECG è più efficace rispetto al più noto epigallocatechina gallato, EGCG, del tè verde, che ha anch’esso proprietà antibatteriche ma con minore potenza contro S. mutans. L’uso di polifenoli commestibili come ECG in collutori o prodotti per l’igiene orale può essere particolarmente vantaggioso per i bambini piccoli, che rischiano di ingerire accidentalmente prodotti tossici contenenti alcol o disinfettanti. I ricercatori stanno sviluppando prodotti dentali a base di questi polifenoli attraverso una startup, aprendo la strada a nuove strategie preventive antibiofilm contro la carie. In sintesi, l’epicatechina gallato offre un meccanismo innovativo e naturale per prevenire la carie, agendo sull’adesione batterica piuttosto che direttamente uccidendo i batteri, con vantaggi di sicurezza e comodità per l’uso quotidiano, specialmente nei bambini.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.