Lucrezia Parpaglioni

L’HPV riprogramma le cellule immunitarie per favorire la crescita del cancro

(19 Agosto 2025)

Roma – Il papillomavirus umano di tipo 16, HPV16, responsabile di molti tumori della cervice e della gola, riesce a eludere il sistema immunitario e lo fa riprogrammando le cellule immunitarie intorno al tumore tramite la proteina infiammatoria Interleuchina-23, IL-23. Lo rivela uno studio condotto dai ricercatori del USC Norris Comprehensive Cancer Center presso la Keck School of Medicine dell’USC, riportato su Journal for ImmunoTherapy of Cancer. Secondo lo studio, le proteine E6 ed E7 dell’HPV16 inducono le cellule vicine al tumore a rilasciare IL-23, che inibisce la capacità dei linfociti T di moltiplicarsi e distruggere le cellule tumorali. Il blocco di IL-23, mediante anticorpi già approvati dalla FDA per altre patologie (come la psoriasi), migliora significativamente l’efficacia di vaccini terapeutici sperimentali contro l’HPV, aumentando la risposta immunitaria e la sopravvivenza nei modelli murini. Lo studio ha utilizzato modelli animali, colture cellulari e analisi genomiche per svelare il meccanismo con cui HPV16 induce IL-23 e sopprime il sistema immunitario. I vaccini terapeutici HPV danno attualmente risultati limitati a causa dell’azione soppressiva di IL-23; combinare vaccini con anticorpi anti-IL-23 rappresenta un promettente approccio terapeutico. Il trattamento combinato potrebbe migliorare sostanzialmente le terapie per tumori HPV-correlati, come quelli cervicali e orofaringei. I risultati potrebbero estendersi anche ad altri tumori con alti livelli di IL-23, come cancro ai testicoli e alla vescica, aprendo nuove strade terapeutiche. “Il fatto che questi anticorpi anti-IL-23 siano già approvati dalla FDA apre la strada a un rapido sviluppo clinico di terapie combinate più efficaci contro il cancro HPV-correlato”, ha detto W. Martin Kast, autore principale. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.