Valentina Di Paola

Covid: l’infezione invecchia i vasi sanguigni, specie nelle donne

(18 Agosto 2025)

Roma – Il virus SARS-CoV-2 svolge un ruolo centrale nell’invecchiamento dei vasi sanguigni, causando effetti più pronunciati nella popolazione femminile. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sull’European Heart Journal, condotto dagli scienziati dell’Université Paris Cité. Il team, guidato da Rosa Maria Bruno, ha coinvolto 2.390 persone provenienti da 16 paesi diversi per valutare gli effetti del Covid-19. Con il passare degli anni, spiegano gli esperti, i vasi sanguigni tendono a diventare più rigidi, il che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, come ictus e infarto. “Dall’inizio della pandemia – afferma Bruno – abbiamo notato che molte persone sperimentano quello che è stato definito Covid lungo, per cui i sintomi continuano a manifestarsi per mesi, o addirittura anni. Sappiamo che il virus può colpire direttamente i vasi sanguigni e abbiamo ipotizzato che questo possa provocare un invecchiamento vascolare precoce, per cui i vasi sanguigni appaiono più vecchi rispetto all’effettiva età cronologica del paziente”. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno considerato persone che non avevano mai avuto l’infezione, pazienti che erano stati ricoverati e individui che avevano contratto la malattia recentemente. L’età vascolare è stata misurata attraverso un dispositivo in grado di misurare la velocità con cui un’onda di pressione sanguigna si propaga tra l’arteria carotide e le arterie femorali, un parametro noto come PWV. Maggiore è questo valore, più rigidi sono i vasi sanguigni. I volontari sono stati sottoposti al test a distanza di sei e 12 mesi dall’infezione. I risultati hanno rivelato che chi aveva avuto il Covid, anche in forma lieve, presentavano arterie più rigide rispetto a chi non era mai stato infettato. L’effetto era più evidente nelle donne e in chi manifestava i sintomi persistenti del Covid lungo. In particolare, l’aumento medio del PWV nelle donne con Covid lieve è stato di 0,55 metri al secondo, di 0,60 nelle pazienti ricoverate e di 1,09 in caso di ricorso alla terapia intensiva. Un incremento di 0,5 metri al secondo, spiegano gli scienziati, è associato a un invecchiamento di circa cinque anni. Le persone vaccinate contro il Covid avevano generalmente arterie meno rigide. “Esistono diverse possibili spiegazioni per gli effetti vascolari del Covid – conclude Bruno – il virus agisce su specifici recettori dell’organismo, presenti sul rivestimento dei vasi sanguigni, utilizzati per entrare e infettare le cellule. In aggiunta, le donne sviluppano una risposta immunitaria più rapida e robusta, che può proteggerle dalle infezioni. I nostri risultati sottolineano l’importanza di individuare strategie efficaci per ridurre il rischio di problemi cardiovascolari in seguito alla malattia da Covid-19”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).