Valentina Di Paola

Sottostimata la presenza di nanoplastiche nell’Atlantico

(9 Luglio 2025)

Roma – In diverse località dell’Oceano Atlantico settentrionale, in particolare nei primi dieci metri di profondità e in prossimità delle coste, sono state rilevate elevate concentrazioni di particelle di nanoplastiche, decisamente più alte di quanto ipotizzato precedentemente. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati dell’Helmholtz Centre for Environmental Research. Il team, guidato da Dušan Materić, ha analizzato la concentrazione di particelle nanoplastiche nell’Atlantico attraverso campioni d’acqua prelevati a diverse profondità in 12 stazioni sparse per l’oceano. I risultati, commentano gli esperti, rivelano che la portata dell’inquinamento potrebbe essere stata addirittura sottostimata, e le nanoplastiche potrebbero rappresentare una grave minaccia per la fauna marina, perché hanno la capacità di accumularsi negli organismi. La plastica, spiegano gli esperti, è stata rilevata in ogni angolo del pianeta, anche se la reale portata globale di questo inquinante è stata poco studiata. I ricercatori hanno scoperto che, in media, la concentrazione di nanoplastiche a una profondità di 10 metri era di circa 18,1 milligrammi per metro cubo d’acqua, mentre i campioni prelevati vicino al fondale marino presentavano una concentrazione di nanoplastiche di 5,5 milligrammi per metro cubo. Nei pressi delle coste, i livelli di nanoplastiche raggiungevano i 25 milligrammi per metro cubo. In totale, gli autori stimano che la quantità totale di inquinamento da nanoplastiche nei primi 10 metri d’acqua del Nord Atlantico sia di 27 milioni di tonnellate, un valore che in precedenza era stato associato all’intero oceano. I risultati, concludono gli autori, suggeriscono che le nanoplastiche potrebbero rappresentare la frazione più grande della massa di plastica presente nell’oceano, ponendo un rischio significativo per la vita marina.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).