Valentina Di Paola

LHCb al CERN conferma l’asimmetria tra materia e antimateria

(16 Luglio 2025)

Roma – L’esperimento LHCb situato al Large Hadron Collider del CERN ha dimostrato l’esistenza dell’asimmetria tra materia e antimateria a livello di particelle che finora era stata solamente teorizzata. A riportare questo curioso risultato sulla rivista Nature gli scienziati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Genova. Il team, guidato da Xueting Yang, ha osservato una particella subatomica composita in decadimento. I ricercatori hanno descritto l’effetto noto come violazione di carica-parità (CP), previsto dalla teoria, ma finora sfuggito all’osservazione nei barioni, che costituiscono la maggior parte della materia nell’Universo osservabile. I modelli cosmologici suggeriscono che materia e antimateria siano state create in egual misura con il Big Bang, ma nell’Universo attuale la materia sembra dominare l’antimateria. Si ritiene che questo squilibrio sia causato da differenze nel comportamento delle due componenti, descritto dalla violazione di CP. Questo effetto è stato previsto dal Modello Standard della fisica e osservato sperimentalmente in particelle subatomiche chiamate mesoni più di 60 anni fa, ma finora non era stato rilevato nei barioni. Queste particelle sono formate da tre quark, a differenza dei mesoni che invece ne contengono due. Ora, grazie ai dati raccolti dalle collisioni protone-protone all’LHC, il gruppo di ricerca descrive la prima osservazione della violazione di CP nei decadimenti barionici. L’asimmetria rivela una differenza di comportamento tra materia barionica e antimateria. Sebbene tale violazione fosse stata prevista e non risolvesse lo squilibrio materia-antimateria del Big Bang, spiegano gli scienziati, scoprire sperimentalmente i dettagli di questa violazione offrirà indizi importanti. Questi risultati, concludono gli autori, aprono la strada alla ricerca di una fisica oltre il Modello Standard.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).