Lucrezia Parpaglioni

Catturata nuova immagine dei resti della stella distrutti da una coppia di esplosioni

(2 Luglio 2025)

Roma – Catturata la prima prova visiva di una supernova di tipo Ia originata da una doppia detonazione. Lo rivela la ricerca guidata da Priyam Das, dell’Università del Nuovo Galles del Sud, UNSW, a Canberra, in collaborazione con Ivo Seitenzahl, allora all’Istituto tedesco di studi teorici di Heidelberg, pubblicata su Nature Astronomy. Lo studio si basa su osservazioni con il Multi-Unit Spectroscopic Explorer, MUSE, montato sul Very Large Telescope, VLT, dell’Osservatorio Europeo Australe, ESO, che ha permesso di mappare la distribuzione degli elementi chimici nei resti della supernova SNR 0509-67.5.

L’immagine ottenuta mostra due distinti strati concentrici di calcio, rappresentati in blu, nei resti della stella esplosa, confermando il modello della doppia detonazione: una prima esplosione della coltre di elio accumulata sulla nana bianca genera un’onda d’urto che innesca una seconda detonazione nel nucleo della stella.

Questa immagine, scattata con il Very Large Telescope ( VLT ) dell’ESO , mostra il resto di supernova SNR 0509-67.5. Si tratta dei resti in espansione di una stella esplosa centinaia di anni fa in una doppia detonazione: la prima prova fotografica che le stelle possono morire con due esplosioni.
I dati sono stati acquisiti con lo strumento Multi-Unit Spectroscopic Explorer ( MUSE ) del VLT. MUSE permette agli astronomi di mappare la distribuzione di diversi elementi chimici, mostrati qui in diversi colori. Il calcio è mostrato in blu ed è disposto in due strati concentrici. Questi due strati indicano che la stella, ormai morta, è esplosa con una doppia detonazione.
Credito
ESO/P. Das et al. Stelle di fondo (Hubble): K. Noll et al.

Questo processo avviene prima che la nana bianca raggiunga la massa critica di Chandrasekhar, contrariamente al modello tradizionale che prevedeva una singola esplosione al raggiungimento di tale massa. La scoperta è significativa perché spiega il meccanismo di esplosione delle supernovae di tipo Ia, fondamentali per la cosmologia e per la comprensione dell’espansione accelerata dell’Universo. Inoltre, queste supernovae sono la principale fonte di ferro nell’Universo, incluso quello presente nel nostro sangue. La struttura stratificata osservata nel resto di supernova fornisce un’evidenza diretta e visibile di un fenomeno che finora era solo ipotizzato teoricamente. Das sottolinea come questa prova risolva un mistero di lunga data e offra una spettacolare visione della complessità delle esplosioni cosmiche, mentre Ivo Seitenzahl evidenzia che i risultati dimostrano che le nane bianche possono esplodere prima di raggiungere la massa critica, confermando la validità del meccanismo a doppia detonazione in natura. Questa ricerca rappresenta un passo fondamentale per comprendere le origini e le caratteristiche delle supernovae di tipo Ia, con implicazioni importanti per l’astrofisica e la cosmologia moderna. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.