Lucrezia Parpaglioni

Tumori: test di biopsia liquida a RNA preciso al 95% rileva quello al colon-retto in fase iniziale

(8 Luglio 2025)

Roma – Sviluppato un test di biopsia liquida per la diagnosi precoce del cancro del colon-retto, basato sull’analisi delle modificazioni chimiche dell’RNA libero circolante, cfRNA, nel sangue, che raggiunge una precisione del 95% nel rilevare il tumore nelle sue fasi iniziali, superando nettamente l’efficacia dei metodi attuali basati sull’analisi del DNA. A farlo un gruppo di ricercatori guidato da Chuan He, John T. Wilson Distinguished Service Professor di Chimica e Professore di Biochimica e Biologia Molecolare presso l’Università di Chicago. I risuttati dello studio dono pubblicati su Nature Biotechnology. Le biopsie liquide tradizionali si basano sull’individuazione del DNA libero circolante, cfDNA, rilasciato dalle cellule tumorali nel sangue, ma questo metodo è poco sensibile nelle fasi precoci della malattia, quando la quantità di cfDNA è molto bassa. Il nuovo approccio si concentra invece sull’RNA libero circolante e, in particolare, sulle sue modificazioni chimiche stabili, che riflettono l’attività biologica delle cellule tumorali e del microbioma intestinale. L’RNA, infatti, è il messaggero che trasporta le informazioni genetiche dal DNA per produrre proteine, e le sue modificazioni chimiche regolano la sua funzione e stabilità. Misurare queste modificazioni permette di ottenere un indicatore più affidabile e sensibile dello stato cellulare rispetto alla semplice quantità di RNA. Un aspetto innovativo dello studio è la scoperta che il test rileva anche modificazioni dell’RNA proveniente dai microbi intestinali, la cui attività cambia in presenza di tumori. Poiché il microbioma si rinnova rapidamente e rilascia RNA nel sangue, le sue modificazioni possono segnalare la presenza di un tumore prima che le cellule tumorali rilascino quantità significative di cfDNA. Il test ha mostrato un’accuratezza complessiva del 95% nel distinguere pazienti con cancro del colon-retto da individui sani, con prestazioni particolarmente elevate nelle fasi iniziali della malattia, dove i metodi tradizionali cadono sotto il 50% di accuratezza. Questo rappresenta un significativo passo avanti nella diagnosi precoce non invasiva, potenzialmente in grado di migliorare la prognosi e ridurre la mortalità associata al cancro colorettale. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.