Roma – Una nuova e ampia meta-analisi su oltre 800.000 partecipanti, presentata al Congresso Annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD) di quest’anno a Vienna, in Austria (15-19 settembre), dimostra che un’elevata aderenza a tre consolidate abitudini alimentari sane è associata a un minor rischio di diabete di tipo 2, indipendentemente dall’etnia. Lo studio è condotto dalla dottoranda e Gates Cambridge Scholar, la Dott.ssa Jia Yi Lee, da Nita Forouhi e da colleghi dell’Unità di Epidemiologia del MRC, Università di Cambridge, Regno Unito. Lo studio ha analizzato tre modelli alimentari salutari: la dieta mediterranea, l’Alternative Healthy Eating Index (AHEI) e gli approcci dietetici per fermare l’ipertensione (DASH). Tutti e tre sono raccomandati per la salute generale e per il loro potenziale nel ridurre il rischio di malattie croniche. Attraverso una ricerca sistematica di studi pubblicati, gli autori hanno identificato 33 pubblicazioni che riportavano l’associazione tra questi modelli alimentari e il diabete di tipo 2. Combinando tutte le prove disponibili, i risultati hanno mostrato che le persone che rientravano nel 10% più alto per aderenza a ciascun modello alimentare presentavano rischi significativamente inferiori di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a quelle con il 10% di aderenza più bassa: un rischio inferiore del 17% per la dieta mediterranea, un rischio inferiore del 21% per l’AHEI e un rischio inferiore del 23% per la dieta DASH. È importante notare che i potenziali benefici di questi modelli alimentari non sembravano variare significativamente tra i gruppi etnici africani, asiatici, europei e ispanici, nonostante le note differenze etniche nella cultura alimentare e nel rischio di diabete. Sebbene alcuni dei rischi ridotti non abbiano raggiunto la significatività statistica tra gli ispanici e i gruppi etnici misti, ciò potrebbe essere dovuto ai dati limitati disponibili sui gruppi etnici non europei negli studi esistenti. Oltre un terzo dei dati inclusi in questa analisi proveniva da persone di origine europea, evidenziando la necessità di ulteriori ricerche su popolazioni sottorappresentate. Gli autori concludono: “Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche su popolazioni specifiche, questo studio rafforza l’evidenza che i modelli alimentari mediterranei, AHEI e DASH possono ridurre il rischio di diabete di tipo 2 in diversi gruppi etnici e che possono essere promossi in tutte le popolazioni”. Questa analisi fa parte di una revisione più ampia in corso che esamina le associazioni tra vari modelli alimentari, inclusi quelli a base vegetale (che includono diete vegetariane e vegane), e il rischio di diabete di tipo 2. I ricercatori determineranno inoltre se simili benefici si estendono ai diversi gruppi etnici per questi altri modelli alimentari.(30Science.com)
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Cibo e salute: ecco le diete che riducono il rischio diabete. C’è anche quella mediterranea
(31 Luglio 2025)

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